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La melissa è una pianta lungamente nota in ambito fitoterapico: veniva sfruttata per i suoi molteplici effetti positivi sull'uomo già nell'antichità. Il suo nome deriva proprio dalla lingua greca: la radice “meli” significa miele e denota la dolcezza della pianta, nonché la sua capacità di attirare le api grazie all'intenso profumo sprigionato dalle sue foglie. Il suo utilizzo è documentato nei testi degli antichi e attraverso tutto il Medioevo, fino ai giorni nostri. Paracelso la indicava come pianta particolarmente adatta alla cura dei disturbi psichici e dell'umore: in effetti, con la sua azione sedativa e distensiva la melissa è un valido aiuto per combattere i sintomi ansiogeni e dello stress, contrastando l'insonnia e favorendo il riposo. La melissa non vanta una lunga tradizione soltanto all'interno della cultura europea, ma anche nel mondo arabo, dove era altrettanto conosciuta e apprezzata. Già Avicenna la segnala come pianta adatta alla cura di dolori del corpo e della mente, per le sue proprietà antispasmodiche e l'effetto positivo sul tono dell'umore. Sfruttata attraverso i secoli, la melissa è ancora oggi uno degli strumenti fitoterapici più diffusi grazie alla facilità di coltivazione della pianta e alle sue proprietà benefiche riscontrabili in modo evidente da chi ne fa uso.
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In fitoterapia, la melissa è presente in diversi tipi di prodotti, dall'olio essenziale alle creme, e l'assunzione può avvenire in diversi modi, a partire dall'estratto secco fino alla tintura madre. Il rimedio più casalingo e più semplice al quale ricorrere, tuttavia, è l'infuso, che gode di una facile preparazione e permette di gustare il buon sapore della bevanda calda preparata a partire dalle parti aeree della pianta offrendo la totale efficacia della melissa. In commercio è possibile trovare preparati che contengono parti aeree essiccate della melissa, utilizzata da sola oppure in abbinamento ad altre piante di simile effetto, per ottenere una maggiore efficacia. Una vola portata ad ebollizione l'acqua, sarà sufficiente immergervi le foglie e i fiori di melissa opportunamente essiccati per circa dieci minuti prima di filtrare il tutto e bere l'infuso. In media, il preparato dovrebbe comporsi di dieci grammi di prodotto essiccato per ogni 100 cl d'acqua, per poter avere la giusta concentrazione di principi attivi nell'infuso finale destinato al consumo. L'infuso di melissa ha un sapore dolce e gradevole, che solitamente non necessita l'aggiunta di zucchero o altri dolcificanti. Per chi possiede una pianta di melissa, l'infuso si può preparare anche a partire dalla raccolta e dalla successiva essiccazione delle foglie e dei fiori della pianta.
Il fatto che la melissa sia un prodotto naturale, non significa che esso sia del tutto privo di controindicazioni: il consumo dei preparati derivanti da questa pianta non è adatto a tutti. La melissa comporta dei rischi per alcune persone e l'assunzione deve essere, in caso di soggetto potenzialmente a rischio, concordata insieme al proprio medico curante oppure evitata del tutto. In primo luogo, la melissa non può essere consumata, neppure in modestissime quantità, da parte di coloro che presentano una reazione allergia ai suoi principi attivi. La melissa è sconsigliata anche in caso di glaucoma, mentre deve essere assunta con molta attenzione dalle persone affette da squilibri tiroidei: la sua azione potrebbe aggravare sintomi già presenti o contrastare l'effetto di eventuali terapie farmacologiche in corso. Per questa ragione, i soggetti interessati da disturbi tiroidei dovrebbero consultare il proprio medico prima di decidere per l'assunzione dell'infuso di melissa, soprattutto se per periodi di tempo prolungati.
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