Allattamento

Benvenuti nella sezione dedicata all’allattamento, un tema strettamente inerente al post parto, cioè a quella fase delicata della vita di una donna che dopo aver partorito deve apprestare numerose cure al suo bambino a cominciare fra tutte il suo nutrimento. Questo può avvenire artificialmente, ossia mediante latte in polvere o liquido ovvero in modo naturale attraverso l’allattamento. La maggioranza dei pediatri consigliano il cosiddetto allattamento al seno, sostenendo che mentre il latte artificiale è sempre uguale, quello al seno si modifica continuamente nella consistenza, negli elementi che lo compongono e pertanto è più in grado di soddisfare le esigenze del bambino nelle varie ore del giorno.

Parleremo di montata lattea che si verifica tra il secondo e il quarto giorno dopo il parto. Prima di questo momento il seno produrrà il colostro, ... continua


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        prosegui ... , un liquido giallastro ricchissimo di sostanze nutritive,tra cui proteine, lipidi, vitamine ed anticorpi e agevola inoltre l’eliminazione del meconio ossia le prime feci. Quando arriva la montata lattea il seno si ingrossa e si indurisce e spesso è indolenzito e ciò dipende dall’afflusso di sangue e linfa nei tessuti mammari. Quanto più il bambino viene attaccato al seno tanto maggiore sarà la produzione di latte materno, perché è proprio la suzione che determina la produzione di latte; inoltre, le poppate frequenti determinano un minor rischio di ingorgo mammario. Perché l’allattamento avvenga correttamente occorre trovare una buona posizione di attaccamento per il bambino che permette una poppata piacevole e semplice sia per il neonato che per la mamma. Dedicheremo uno spazio apposito alle modalità da seguire per allattare correttamente il neonato che chiameremo “come allattare”. In anticipo possiamo dire che è importante sia la posizione della mamma che quella del bambino. La mamma deve restare seduta in posizione dritta su una sedia o in poltrona e tenere il neonato al medesimo livello del seno; ciò che è importante è che si senta comoda e rilassata. Il bambino deve avere il corpo attaccato a quello della madre; in particolare testa, torace e arti inferiori devono essere lungo lo stesso asse e si deve attaccare al seno e non semplicemente al capezzolo e perché ciò avvenga è necessario che la mamma lo aiuti facendogli aprire bene la bocca affinché esegua un movimento di premitura. Generalmente il bambino si stacca dal seno di sua spontanea volontà quando ha finito di mangiare ma se si vuole ottenere il risultato occorre infilargli un dito in bocca in corrispondenza dell'angolo delle labbra per evitare una trazione del capezzolo e dell'areola.Va detto che una produzione adeguata di latte non dipende dalle dimensioni del seno; infatti, anche un seno piccolo è in grado di produrre quantità idonee a soddisfare l’appetito del bambino.

        In questa sezione approfondiremo l’argomento relativo al latte materno, la cui composizione si presenta altamente complessa e i differenti fattori nutritivi hanno concentrazioni diverse a seconda della donna e nella stessa mamma variano da poppata a poppata e addirittura nei diversi momenti della stessa poppata; ciò garantisce al bambino una piena soddisfazione delle sue esigenze nutrizionali e la stimolazione immunitaria.

        Se per qualsiasi motivo la mamma non può allattare il bambino il pediatra consiglierà il latte artificiale più adatto a soddisfare le sue esigenze nutrizionali. In linea di massima tutti i latti in commercio sono di ottima qualità e garantiscono un’alimentazione completa e adeguata. Il latte artificiale può essere liquido o in polvere; per il latte in polvere occorre seguire alcune regole fondamentali in quanto non è sterile, può cioè essere aggredito da un batterio sia nella preparazione in fabbrica che a casa o in ospedale. Occorre perciò lavarsi bene le mani con acqua e sapone; poi versare l’acqua in un contenitore pulito e portarla ad ebollizione, poi occorre attendere che la temperatura scenda a 70 gradi prima di versare la polvere perché altrimenti si formano i grumi. Alcuni pediatri ritengono che questa procedura sia necessaria solo se si usa acqua del rubinetto mentre non è necessario portare l’acqua all’ebollizione se si usa acqua minerale. Una volta che la polvere si è ben amalgamata all’acqua occorre verificare la temperatura del latte versandone qualche goccia sul dorso della mano. Una raccomandazione da seguire è quella di gettare il latte che non viene consumato entro le due ore dalla preparazione.

        Se la mamma ha possibilità di allattare deve preferire questa modalità, in quanto il latte materno è il miglior nutrimento per il bambino.Affronteremo ancora l’argomento relativo all’utilizzo di farmaci in allattamento che in molti casi è uno dei motivi più frequenti di interruzione di allattamento al seno. Ma non sempre è la migliore soluzione che spesso viene suggerita dai foglietti illustrativi dei farmaci che contengono la frase “controindicato in gravidanza ed allattamento” che viene inserita con l’obiettivo di evitare conseguenze medico legali per la casa produttrice senza alcun riferimento a studi scientifici. Tenuto conto dei grandi vantaggi per il bambino dell’allattamento al seno, il medico di base valuterà se occorre sospendere la terapia farmacologica e analogamente se questo non fosse possibile sarà il pediatra che consiglierà la sospensione o meno dell’allattamento al seno. E’ vero infatti che la maggior parte dei farmaci passa nel latte materno ma è altrettanto vero che la stragrande maggioranza quando assunti alle dosi terapeutiche non incide sulla produzione del latte o sulla salute del neonato. In ogni caso la quantità di farmaco che il neonato assume dal latte non supera l’1%, salvo alcune eccezioni.

        Esistono dei farmaci per i quali è opportuno che l’allattamento venga sospeso totalmente mentre per alcuni di essi è indispensabile solo temporaneamente fino al termine della terapia. In particolare i farmaci antitumorali, le sostanze radioattive usate in radiodiagnostica, i farmaci antitiroidei.

        L’Accademia Americana di Pediatria o l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha compilato una lista molto dettagliata che fornisce informazioni complete ed aggiornate ai medici che consentono di individuare farmaci sufficientemente sicuri che possono essere assunti con tranquillità dalla mamma.

        Sono considerati sicuri se assunti alle dosi abituali il paracetamolo, l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene, utilizzati per tosse e raffreddore.

        Vi abbiamo anticipato alcuni temi che ruotano intorno all’allattamento ma molti altri argomenti inerenti verranno approfonditi come quello dei permessi in allattamento, l’ingorgo mammario, le ore dell’allattamento, smettere di allattare.