Aloe

Aloe barbadensis M., meglio nota come Aloe vera, è una pianta xerofita della famiglia delle Liliacee.

Si presenta con aspetto arboreo, dove le foglie lanceolate e carnose, spinate ai margini e sulla sommità, crescono concentriche, donando alla pianta una forma di rosetta basale.

Inoltre presentano una cuticola esterna molto spessa che serve a proteggere gli abbondanti parenchimi acquiferi di cui sono provviste, che appesantiscono le foglie stesse, impedendogli di svilupparsi verso l’alto; come invece fa l’Aloe americana, o Agave, con la quale può essere confusa. A differenza di quest’ultima però, ogni anno dal centro della rosetta dell’Aloe vera si sviluppa uno scapo floreale al cui apice troviamo fiori gialli o rossi che si raccolgono in un racemo terminale. Il frutto che deriva da tale fioritura è una capsula.

La droga della pianta, ... continua


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      prosegui ... , ovvero la parte che viene utilizzata, è il succo, fresco o essiccato, estratto dalle foglie appena recise.

      Succo fresco può essere applicato direttamente sulla pelle

      Succo essiccato è utilizzato per la produzione di creme, gel, pomate ed estratto secco.L’Aloe ha un’origine sud africana, dove si è ben adattata alle condizioni ostili di quei territori, come la mancanza di acqua, terreno prevalentemente sabbioso e clima caldo, condizioni che hanno permesso il suo trapianto nei Caraibi, e in modo particolare nelle Barbados, nome che spesso viene aggiunto alla pianta per indicare che è stata coltivata nel Nuovo Continente.

      In Italia, ma anche lungo le coste mediterranee, non è difficile coltivarla, sia in campo che in vaso; non abbisogna di particolari cure, ma innaffiarla solamente una, massimo due volte alla settimana, facendo in modo di non lasciare ristagni (il terreno sabbioso in questo caso aiuta il drenaggio) in quando la pianta potrebbe marcire.

      Il miglior modo per la sua propagazione è quello della talea dei polloni che si originano alla parte basale della pianta madre. In tal modo si ottiene una nuova pianta, geneticamente identica all’originale.

      La conoscenza dell’Aloe come pianta benefica non è certo una scoperta moderna, tutt’altro. Sono stati scoperti dei papiri che ci hanno svelato come l’Aloe fosse conosciuta e utilizzata già nell’antico Egitto. Naturalmente anche gli antichi romani sfruttarono queste conoscenze.

      Troviamo il suo utilizzo addirittura nella bibbia esattamente quando Giovanni scrive della sepoltura di Gesù (9,395): “Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre”.

      La sua diffusione nelle Barbados la si deve a Cristoforo Colombo, che avendo notato come i marinai la utilizzavano per la sue proprietà lenitive-cicatrizzanti, decise di portarla con sè nella viaggio verso le Indie.Il succo viene raccolto in diverse maniere.

      Una consiste nel raccoglierlo con la spremitura delle foglie precedentemente tritate; però dovrà essere obbligatoriamente condensato o all’aria, ma meglio al fuoco vivace, fino ad ottenere una massa “vetrosa”, che verrà successivamente lavorata per donargli un aspetto più gradevole, eliminando il gusto amaro.

      L’altra tecnica utilizzata per la raccolta del succo è quella di estrazione con dei solventi o a pressione; in questo caso, il succo estratto e lavorato prende il nome di GEL di Aloe. Questa tecnica permette di estrarre le mucillagini con i polisaccaridi, saponine, vitamine e steroidi, ma non gli antrachinoni responsabili dell’azione irritante-lassativa. Il gel cosi ottenuto viene sterilizzato con raggi UV e confezionato

      Il succo estratto dalle foglie tritate è ricco di antrachinoni e cumarine, tra cui i principali glucosidati sono le alosine, A e B, i polisaccaridi, saponine, vitamine, steroidi e le mucillagini presenti all’interno delle foglie.

      Mentre il succo estratto con l’uso di solventi è caratterizzato dall’assenza, o da una percentuale trascurabile, di antrachinoni, le molecole responsabili dell’effetto lassativo. Effetto lassativo: la presenza degli antrachinoni dona all’Aloe un potente effetto lassativo, come la cascara e la senna, ma sotto questo aspetto viene impiegato meno a causa dell’effetto troppo drastico, tanto che può produrre irritazioni o ulcere intestinali.

      Effetto lenitiva – idratante: è uno dei benefici più conosciuti dell’Aloe, grazie alla grande quantità di mucillagini idrocolloidali presente all’interno delle foglie. Spesso utilizzata per il trattamento degli eritemi solari e irritazioni pruriginose. Per questa azione si può anche applicare direttamente la mucillagine delle foglie della pianta che si tiene a casa come ornamento.

      Azione cicatrizzante: forse l’azione più utile di questa pianta “miracolosa”. Il suo succo ha il potere di agire su leggere lesioni, scottature, bruciature presenti sulla pelle, che viene rigenerata in poco tempo.

      Effetto filtro solare: l’Aloe viene inserito in moltissimi filtri solari, le creme usate soprattutto in estate contro le scottature. Le mucillagini che vengono usate contengono delle particolari molecole capaci di trattenere i raggi UV e quindi proteggere la pelle.

      Effetto adattogeno – immunostimolante: è uno degli ultimi utilizzi dell’Aloe. Viene utilizzato come supporto per i pazienti trattati con chemioterapici. Infatti dona “un’azione normalizzante aspecifica” (adattogeno) e contemporaneamente stimola l’apparato immunitario.

      Effetto ricostituente: la massiccia presenza di vitamine, sali minerali e microelementi (nonché di fitosteroli) viene sfruttata per la produzione di bevante/beveroni energetici.

      In commercio si trovano creme e gel idratanti a base di aloe contro eritemi solari o irritazioni cutanee, creme solari, paste di zinco (per gli eritemi da pannolino).

      Nelle pomate cicatrizzanti contro bruciature, piccole ferite viene inserito come coadiuvante (queste pomate contengono anche farmaci).

      Nelle palestre, ma anche nei supermercati, è possibile trovare bevande con o a base di Aloe.

      In liquoristica lo troviamo tra gli ingredienti principali del “Fernet”.

      E’ sconsigliato l’utilizzo del succo fresco di Aloe, oltre che di quello fatto in casa, come purgante in quanto può produrre forte irritazione alle mucose intestinali fino ad eventuali lesioni ulcerose e/o pretumorali!

      E’ sconsigliato in stato di gravidanza (le possibili contrazioni indotte potrebbero portare all’aborto), in presenza di emorroidi e ai bambini per i quali si sconsiglia anche il gel per via orale, in quanto la minima presenza di antrachinoni potrebbe far insorgere problemi intestinali

      Rivolgersi sempre al medico curante prima di assumere qualsivoglia preparato fitoterapico/erboristico per conto proprio.


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