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La medicina cinese, in particolare, si è occupata fin dai tempi più remoti di liquirizia e del suo trattamento a fini benefici e curativi. Inizialmente questa pianta era diffusa soltanto in oriente e soltanto nel quindicesimo secolo fu introdotta anche in Europa grazie all’ordine dei frati dominicani. I cinesi la utilizzavano in origine come rimedio contro la tosse e per rimediare alle intossicazioni alimentari e ai problemi al fegato. Oltre ai cinesi, le antiche popolazioni nomadi medio orientali apprezzavano enormemente la liquirizia in quanto le era riconosciuta una certa proprietà dissetante e camminando per molte ore nei deserti, essa faceva sì che non si soffrisse troppo la sete e che si potesse stare anche molte ore senza acqua.
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Oggi, numerosi studi hanno testato l’efficacia della liquirizia nel trattamento di molti disturbi del nostro organismo. Alla base degli estratti di questa miracolosa pianta vi sono sostanze come i saponosidi, in particolare la glicirrizina e non solo, vi è anche una presenza considerevole di flavonoidi. La radice di liquirizia è utilizzata per la cura e la prevenzione di diversi disturbi e patologie. Oltre alla già citata e conosciuta proprietà digestiva e dissetante e la sua azione contro la tosse e la sindrome da raffreddamento in generale, la liquirizia è uno straordinario antinfiammatorio, è utile a chi soffre di cattiva circolazione e a chi soffre di pressione bassa in quanto aumenta la pressione del sangue, inoltre viene utilizzata per la cura dell’apparato respiratorio. Alcune ricerche condotta da importanti università stanno indagando sulla possibilità della liquirizia di agire in maniera positiva su malattia cardiovascolari. La sostanza nota con il nome di glabri dina, infatti, sembra svolgere un’azione contro il colesterolo e l’arteriosclerosi. Numerose altre ricerche sono volte a dimostrare l’utilità della liquirizia come antitumorale soprattutto della prostata.
Oltre ai tanti effetti positivi della radice di liquirizia, è importante sapere che come in tutte le cose, non bisogna esagerare con le dosi in quanto si può andare incontro ad effetti collaterali. Uno tra i più noti è l’innalzamento della pressione ed è anche per questo che l’assunzione di liquirizia non è indicata ai pazienti ipertesi. Inoltre può verificarsi anche una certa affaticabilità dei muscoli dovuta alla perdita di potassio per effetto della glicirrizina. Se si eccede nell’assunzione di liquirizia si può incorrere anche in altri effetti collaterali quali la perdita dell’appetito, il vomito e la diarrea, senso di gonfiore ed altri ancora. Questi casi incorrono ovviamente quando le dosi di liquirizia vanno molto oltre quelle indicate.
È possibile assumere liquirizia in diversi modi, tutti molto pratici e interessanti che è possibile scegliere in base alle proprie esigenze, ma soprattutto alla motivazione per cui se ne assume. Dal punto di vista culinario, la liquirizia può essere utilizzato come aroma, può divenire un liquore o può essere bevuto come una tisana. Se la si utilizza a fini terapeutici si può acquistare i bastoncini da masticare, delle vere e proprie radici seccate e lavorate in modo da poter essere, per l’appunto masticate. La liquirizia può essere assunta sottoforma di polvere come infuso o tisana, compresse o addirittura preparazioni per uso esterno quali creme, pomate e lozioni da spalmare. La liquirizia, dunque, è un vero toccasana per il proprio organismo nonché un ottimo ingrediente in cucina.
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