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Dal momento che l'acido linoleico svolge diversi ruoli importanti all'interno dell'organismo, il suo apporto deve poter essere garantito attraverso l'alimentazione: il corpo, infatti, non ha altri modi per produrlo autonomamente. Solitamente, in una dieta normale ed equilibrata, il corretto apporto di questa sostanza è naturalmente garantito senza necessità di interventi integrativi, tuttavia, se si riscontra una carenza, è bene intervenire per porre rimedio e ripristinare i livelli ottimali. La carenza può essere riscontrata sin dai primi giorni di vita: si tratta di un deficit che può caratterizzare bambini nutriti con latte scremato a basso contenuto di acido linoleico. I sintomi principali, in questo caso, riguardano un rallentamento nella crescita, mentre in casi più gravi e caratterizzati da carenza protratta nel tempo possono insorgere anche trombocitopenia, alopecia, dermatite esfolliante, con maggiore perdita di liquidi dalla cute. Si tratta di sintomi che possono avere conseguenze negative sull'organismo se non curati, ma che costituiscono situazioni reversibili destinate a regredire con l'assunzione di acido linoleico. Una carenza di acido linoleico, in presenza di una dieta corretta, può verificarsi in rari casi in compresenza di patologie intestinali o altri disturbi che influenzano il metabolismo.
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Solitamente, le principali fonti di acido linoleico sono i semi oleosi, come quelli di girasole. L'acido linoleico si trova anche nell'olio di fegato di merluzzo e nei pesci in generale, anche se le maggiori quantità sono presenti prevalentemente in fonti di origine vegetale. Tra questi, accanto agli oli vegetali come il già citato girasole, o l'olio di germe di grano o di oliva, l'acido linoleico è contenuto in quantità significative anche all'interno della frutta secca, con particolari livelli di concentrazione in noci, arachidi e mandorle, che possono essere introdotte, di conseguenza, nell'alimentazione di chi ha disturbi che condizionano l'assorbimento di acido linoleico (previo consulto del proprio medico). In quantità minori, l'acido linoleico è contenuto anche in alcuni cereali, come l'avena e il mais, e nei semi di lino. Il suo apporto, dunque, può essere garantito attraverso il consumo di questi alimenti con cadenza regolare. Al contrario, è importante ridurre o eliminare tali alimenti se si verifica una condizione più comune in Occidente rispetto alla carenza, ovvero l'eccesso: in caso di eccesso è bene limitare gli alimenti che ne sono ricchi, molto diffusi all'interno della dieta Occidentale. Tali alimenti devono essere tenuti sotto controllo anche perché molti di essi sono ricchi di grassi, pertanto inadatti ad essere consumati in grandi quantità all'interno di una dieta regolare.
Come visto, gli integratori di acido linoleico sono diffusi soprattutto in ambito sportivo: questo perché, proprio a causa dell'attività intensa, l'organismo potrebbe averne maggiore bisogno. L'acido linoleico, inoltre, è importante per favorire lo sviluppo della massa magra rispetto alla massa grassa, pertanto si rivela un valido alleato nei soggetti che devono praticare attività sportiva ed avere un organismo adatto allo sforzo, o anche solo per coloro che necessitano di tenere sotto controllo la propria percentuale di massa grassa. Gli integratori di acido linoleico, tuttavia, sono diffusi anche in cosmesi, per migliorare la salute della pelle e dei capelli, che sono tra i primi a mostrare segni della eventuale carenza perdendo luminosità e salute. L'assunzione di integratori di acido linoleico dovrebbe essere concordata insieme al proprio medico, per poter avere la sicurezza di seguire una terapia idonea con la propria alimentazione e con il proprio stato di salute, nonché in linea con il proprio stile di vita. Maggiore attenzione sarà necessaria in caso di compresenza di altri disturbi o patologie.
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