Una dieta per

Benvenuti nella sezione dedicata alla “dieta per”, ossia a temi come dieta colesterolo, dieta diabete, dieta menopausa, dieta obesità, dieta anziani, dieta mestruazioni e così via. Sono temi molto interessanti, in quanto il ciclo della vita di una persona può attraversare diverse fasi ed essere caratterizzato da eventi diversi che vanno ad incidere sul suo benessere e la sua salute. Ad esempio quando dagli esami del sangue emerge che il colesterolo di una persona è particolarmente alto, è indispensabile attivare delle precauzioni legate al proprio stile di vita e di alimentazione. La dieta colesterolo sarà una dieta povera di alimenti grassi, come formaggi, carni grasse e ricca invece di vitamine e altri alimenti che permettono un abbassamento dei livelli di colesterolo nel sangue. La strategia è quella di ridurre i cibi a più alto contenuto di colesterolo ed inoltre aumentare quelli che possono favorire un aumento dell’HDL ossia del colesterolo buono. E’ quindi utile inserire nella dieta porzioni di pesce, ... continua

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      prosegui ... , tranne molluschi e crostacei, riducendo quelle di carne. Molto consigliato è il consumo di verdura e di legumi conditi con olio extra vergine di oliva, con esclusione totale di burro e simili.

      Ci occuperemo anche di dieta diabete. Il diabete è una sindrome che comprende un gruppo di malattie del metabolismo caratterizzata da un difetto di secrezione dell’insulina ossia da una iperglicemia nel sangue che l’organismo non è in grado di metabolizzare da solo. La dieta diabete si propone quindi il controllo dei livelli di glicemia, il controllo del peso corporeo, il cui eccessivo aumento può essere causa di coma nel diabetico, il controllo della lipedemia. Non è vero che il diabetico non può consumare carboidrati. La quantità di carboidrati che si possono consumare nell’arco di una giornata non deve superare il 50 % delle calorie. Invece lo zucchero da cucina non può superare il 5% delle calorie totali, per cui occorre prestare attenzione a cibi dolci come snack, biscotti e così via.per questo motivo sarebbe buona regola sostituirlo con dolcificanti, privi di rischi per il paziente.

      Sono da evitare miele, zucchero, cioccolato, marmellate, frutta secca e sciroppata, banane, mandarini, uva, melograno, fichi, cachi.

      Sono cibi consigliati pasta, riso integrali conditi con tonno, pomodoro e verdure. Si sconglia di consumare nello stesso pasto pasta e pane, oppure pane e riso, pizza e pasta ecc.; si consiglia di consumare bevande non zuccherate e gassate, frutta e verdura, ad eccezione di quella eccessivamente dolce come ad esempio le banane, l’uva e fichi.Parleremo di dieta nell’allattamento, ossia di una dieta appositamente studiata per la crescita ottimale del bambino e tesa ad evitare che la madre arrivi al parto avendo acquistato troppi chili. La dieta allattamento prevede a colazione una tazza di latte, 4 fette biscottate o 4 cucchiai di cereali tipo corn flave, a metà mattina un frutto o uno yogurt, un pranzo fatto di proteine e carboidrati in misura moderata altro spuntino nel pomeriggio con frutta o yogurt o del parmigiano. a fine pasto si può mangiare un frutto di buone dimensioni e prima di andare a letto un bicchiere di latte. Parleremo ancora di dieta emorroidi, ossia le dilatazioni varicose delle vene e del retto che rendono difficoltosa e dolorosa l’evacuazione. Ecco perché quando si soffre di emorroidi è importante seguire una dieta che aiuti il più possibile un istinto biologico e naturale e permetta di soffrire il meno possibile. La cura delle emorroidi richiede perciò il rispetto di regole igienico-dietetiche mirate alla regolazione dell’alvo e quindi una dieta priva di cibi irritanti e bevande alcoliche e ricca di liquidi e fibre vegetali. Gli alimenti liquidi hanno una capacità di legare acqua e vanno associati ad una dieta ricca di liquidi che ammorbidiscano il contenuto delle feci consentendone l’evacuazione. Alimenti assolutamente sconsigliati sono alcolici e superalcolici, caffè e tè, cacao e cioccolato, cibi molto salati come insaccati e alcuni tipi di formaggi.

      Anche lo stile di vita è importante per migliorare la situazione, inteso come movimento e attività fisica. Occorre evitare la sedentarietà che è spesso è una dellle concause della stitichezza e delle emorroidi e una corretta igiene locale dopo ogni evacuazione.Altro tema proprio di questa sezione è quello dedicato alla dieta fegato, ossia alla miglior alimentazione da seguire per chi soffre di problemi al fegato.

      Il fegato è un organo molto importante per il nostro metabolismo e spesso ce ne dimentichiamo, ma talvolta un dolorino nella parte superiore destra dell’addome ci aiuta a ricordarci la sua importanza. Spesso poi i medici sottolineano l’esigenza di mettere a dieta il proprio fegato che può ingrassare e non funzionare più bene. Si parla in questo caso di steatosi o fegato grasso. Ciò è spesso dovuto alla non corretta cottura dei cibi, quando ad esempio si utilizzano oli per la cottura che raggiungono elevate temperature che contribuiscono ad appesantire il fegato. Possono poi appesantire il fegato alimenti come alcol e alcaloidi, contenuti in caffè, tè, cioccolato; è poi opportuno consumare legumi, limitando così il consumo di proteine della carne che peraltro può restare nei valori consigliati per la popolazione che non soffre di disturbi al fegato.

      Parleremo di dieta per la tiroide, ossia di dieta da seguire sia che la tiroide funzioni poco o viceversa funzioni troppo. Nel primo caso, il carburante principale della tiroide è un minerale, lo iodio, senza il quale la ghiandola, motore del metabolismo, non può sintetizzare gli ormoni. Fortunatamente questo minerale si trova in molti alimenti, anche se in percentuali diverse. Aragosta e ostriche sono composte all’80 % di iodio mentre la farina di grano ne contiene solo il 3%. Dall’Organizzazione Mondiale della Sanità viene la raccomandazione di consumare 150 microgrammi di iodio (250 mcg per le donne in gravidanza) al giorno. Normalmente se ne consumano solo 100-120 mcg, ma aumentare la dose è facile: ad esempio si può utilizzare il sale iodato che si trova nei comuni supermercati. Ogni grammo di sale arricchito di ioduro, infatti, fornisce all’organismo 30 microgrammi di iodio in più. E’ poi buona regola salare i cibi a fine cottura e non all’inizio perché il sale alle alte temperature tende a evaporare e quindi a dissolversi. Altri alimenti particolarmente ricchi di iodio, sono pesci e crostacei, soprattutto aragosta, cozze, acciughe, baccalà, merluzzo, palombo, sogliola. In misura un po’ inferiore ma sempre buona ci sono cibi come uova, carne di vitello o manzo, lenticchie, piselli, fave, funghi freschi, radicchio, spinaci.

      Questi e molti altri saranno gli argomenti che tratteremo in questa parte del nostro sito. Buona lettura a tutti voi.