Difese immunitarie

Difese immunitarie

Per quanto fragile relativamente indifeso possa apparire il nostro corpo, esso è una vera e propria arma da guerra contro tutti gli agenti patogeni esterni ed interni che incontra nell’arco della nostra vita. Se lo paragoniamo ad un governo, vedremo che si possono identificare non solo un commando centrale, il cervello, ma anche i vari ministeri: quello delle infrastrutture, l’apparato scheletrico, quello delle comunicazioni, l’apparato nervoso; il ministero della salute, l’apparato digerente ed escretore. Mentre il ministero della difesa verrà identificato con il sistema immunitario, che con tutte le sue armi primarie (per esempio mastociti, granulociti, macrofagi e linfociti, più tutte le altre) va comporre quelle che vengono definite difese immunitarie. Tra queste includiamo anche situazioni particolari che non sempre vengono inserite in questa definizione, ma che lo possono essere se si considera genericamente la difesa del nostro organismo. Sono ad esempio la flora batterica intestinale, quella boccale, quella vaginale, ma anche quella presente sulla nostra pelle, se non vogliamo includere la pelle stessa.

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Difesa esterna

La protezione inizia ovviamente dall’impedire ai microrganismi esterni di penetrare all’interno del nostro corpo e trovare terreno fertile per la loro proliferazione, che porterà ad un nostro ammalarsi. Le prime difese iniziano dove l’interno del nostro organismo entra in contatto con l’esterno: bocca, ano e vagina in modo particolare. In questi tre punti sono presenti tutta una serie di batteri che colonizzano tutta la zona, ma che senza nessuna specie in particolare prenda il sopravvento sulle altre. Se questo accadesse, si avrebbero dei scompensi che porterebbero a malattie come ad esempio la candidosi, l’enterite oppure la carie.

In erboristeria si trovano molti prodotti con estratti vegetali o direttamente parti di piante che possono, non risolvere il problema, ma limitare le possibilità che questo si manifesti oppure coadiuvare l’azione dei farmaci prescritti dal medico.

I prodotti principali per l’igiene intima e quella della bocca sono le soluzioni acquose, e in alcuni casi anche alcoliche, che comunemente si chiamano collutori e lavande vaginali.

Le piante che si possono utilizzare a tali scopi sono quelle che vengono definite aromatiche o da profumo, come il timo, la salvia, il rosmarino e la lavanda. Tutte dotate di un leggero potere antisettico che permette di mantenere costanti e quindi equilibrati i livelli dei batteri presenti. Stesso effetto lo produce anche la liquirizia, che però non è usata forse più per ragioni commerciali che di efficacia (comprereste un sapone intimo alla liquirizia o uno alla salvia?).

Mentre per la flora batterica intestinale poco si può fare. La metodologia d’azione prevede l’uso di antibiotici, o farmaci più idonei, che praticamente abbassano i livelli dei batteri anche al di sotto di quelli fisiologici. Solamente dopo si può, e si deve, intervenire con la somministrazione di batteri e/o lieviti, che favoriscono il riequilibrio della flora intestinale, attraverso quei prodotti definiti come fermenti lattici vivi. Definizione “superflua” perché per esplicare la loro azione devono arrivare in loco per forza vivi.


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Difese immunitarie interne

Decisamente più importanti sono le difese immunitarie vere e proprie, quelle che fanno parte integrante del sistema immunitario: linfociti, leucociti o globuli bianchi, macrofaci e cosi via.

Questi sono l’ultima e più efficace arma da combattimento che il nostro organismo possiede e utilizza quando l’attacco esterno è riuscito a penetrare le barriere esterne.

In questi casi vengono aumentati di numero e indirizzati nella parte colpita affinché pongano rimedio. La Natura ha creato delle piante che riescono a rendere più efficace queste nostre difese. Queste piante sono chiamate adattogene. La pianta che meglio identifica questa categoria è l’Echinacea angustifolia che ha una straordinaria attività biologica nei confronti degli agenti patogeni batterici e virali. Originaria delle zone temperate del nord americana, è la pianta adattogena per eccellenza; non solo, ma è anche immunostimolante; ovvero oltre che combattere le aggressioni già in atto da parte di batteri e virus, se assunta ai primi sintomi, è anche capace di prevenire un loro proliferare nell’organismo, aumentando delle difese immunitarie, limitando o impedendo ad esempio lo sviluppo di un raffreddore.

Altra pianta molto simile all’echinacea, è la Gynostemma pentaphyllum, originaria dell’est asiatico e in modo particolare del sud della Cina, Laos, Vietnam e Cambogia.

Anch’essa indicata come pianta adattogena può aumentare la resistenza del corpo allo stress, all’ansia e alla stanchezza, intervenendo nella regolazione dei sistemi corporei tra i quali pressione sanguigna e il sistema immunitario.

L’Eleuterococcus senticosus , o semplicemente Eleuterococco, originaria di Cina, Corea e Siberia, è particolarmente indicato come ricostituente nei periodi di stress sia mentali che fisici, in quanto aiuta a sopportare meglio la fatica, anche grazie alla azione stimolante sul sistema nervoso.

In grado di attivare le difese immunitarie dell’organismo in risposta ad attacchi influenzali e di raffreddori. Inoltre si è dimostrata attiva nel diminuire l’effetto tossico di alcuni antimicotici.

Infine una delle più conosciute, l’Aloe barbadensis, meglio nota come Aloe vera. Il suo effetto immunostimolante è uno degli ultimi utilizzi dell’Aloe, già conosciuta e usata come cicatrizzante contro le bruciature. Viene utilizzata come supporto per i pazienti trattati con chemioterapici, donando “un’azione normalizzante aspecifica” (adattogeno) e contemporaneamente stimolando l’apparato immunitario.

Tutte le piante adattogene e immunostimolanti si possono assumere sia sotto forma di estratti, tinture, in pastiglie o compresse. Meno efficaci sono invece le tisane, sia infusi che decotti che macerati, poiché il calore ne altera i principi attivi.




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