Colite

Cosa è la colite

I comuni mortali che poco si intendo di termini medici, indicano con il termine di colite dei dolori addominali generici, che presumibilmente sono a carico del tratto intestinale detto colon. Però in medicina, il termine colite ha un ben più preciso significato, ovvero una infiammazione del colon, le cui cause patologiche poi saranno da determinarsi, mentre denomina come colite spastica, o sindrome dell’intestino irritabile, un disordine intestinale causato da diarrea o stitichezza, gas intestinali o spasmi muscolari del colon, che solitamente non sono associati ad alcuna patologia. Poiché le sintomatologie della colite e della colite spastica sono pressoché identici, anche i medici ad una prima visita non sono in grado di distinguere l’una dall’altra, a meno che non conoscano bene il proprio paziente e allora sono a conoscenza di determinati elementi che li possono far protendere per una o l’altra alternativa; ma in caso contrario devono pure loro ricorrere ad specifici esami clinici e di laboratorio che confermeranno o meno la presenza di una infiammazione intestinale e il motivo di tale problematica.

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Colite infiammatoria

La colite infiammatoria può essere causata da diversi motivi, come ad esempio una infezione virale o batterica, che anche un buon medico generico riesce a curare analizzando gli esiti degli esami a cui ha fatto sottoporre il paziente. Se però non riesce a determinarne la causa o se intuisce che possono esserci problemi maggiori, allora bisogna rivolgersi da un gastroenterologo che essendo specializzato in tale campo avrà maggior nozioni per determinare la vera causa e quindi saprà prescrivere la cura più indicata al caso.

Scontato, ma sempre meglio ricordarlo che è deleterio affidarsi a qualunque tipo di fai da te. Qualche dubbio può sorgere se si fa un affidamento alla sola fitoterapia, non potente a tal punto da risolvere da sola la colite infiammatoria, ma al contrario può risultare un valido elemento di rinforzo per la tradizionale cura farmacologica.

Una volta eliminata la causa della colite infiammatoria e curata l’infiammazione che ha procurato nel colon, allora i sintomi patiti in precedenza scompaiono e non si ripresenteranno più, a meno di una ricaduta.


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Colite spastica

Diversamente dalla colite infiammatoria, la colite spastica può presentarsi in maniera cronica e ricorrente. Questo significa che chi ne è affetto dovrà conviverci, ad intervelli più o meno regolari e a periodi di diversa durata. Infatti le cause che determinano le coliti spastiche non sono legate ad agenti patogeni eliminabili, ma a squilibri fisiologici le cui molteplici cause non sono sempre identificabili. Tra i fattori scatenanti vi sono ad esempio stress, cattiva alimentazione e cattiva digestione, intolleranza alimentare.

Se è un episodio isolato, il più delle volte basta un immediato autocontrollo alimentare e dello stile di vita per tornare alla normalità, ma in caso di cronicità e quindi episodi ricorrenti, si tende a non privarsi di gustose ma deleterie pietanze perché “tanto i dolori arrivano lo stesso”.

Quando si soffre della sindrome del colon irritabile, allora si può ricorrere primariamente alla fitoterapia, tralasciando tranquillamente i farmaci.

Tanto più precisamente si sa a cosa è dovuta, meglio è possibile formulare una miscela di erbe e fiori che allevino le problematiche.


Rimedi erboristici

Per la colite infiammatoria, come detto l’erboristeria può supportare egregiamente la farmacologia. Si possono ad esempio assumere, dopo parere positivo del medico, preparati antinfiammatori come quelli a base di camomilla, che è anche leggermente miorilassante per la muscolatura intestinale, o meglio ancora preparati a base di Boswellia. La resina che viene estratta da questa pianta è ricca di acidi boswellici, potenti antinfiammatorio, paragonabili all’effetto dei FANS, ma migliori rispetto a questi perché non bloccano come fanno i FANS la produzione delle prostaglandine, responsabili della produzione del muco gastrico e del controllo dell’acido cloridrico. Quindi i preparati di boswellia non hanno bisogno di gastroprotettori perché non danno problemi di acidità o ulcere gastriche.

Con un più modesto intervento, anche i decotti con foglie di piantaggine e verbasco, fiori di mammola e radice di altea, oppure con bacche di mirto, foglie di ortica e malva, e parietaria, possono apportare dei benefici.

Decisamente più trattabili i sintomi della sindrome del colon irritabile.

Quando la contrazione dolorosa è accompagnata da meteorismo, a causa di una sovrabbondanza di aria raccolta nell’intestino, si hanno diversi tipi di infusi che si possono preparare.

Ad esempio foglie di rosmarino e timo, fiori di lavanda, un punta di radice di genziana (poco altrimenti il sapore sarà troppo amaro e quindi risulterà imbevibile) si mettono in infusione per 20 minuti, dopo di che si devono piccole quantità a intervalli di circa 30 minuti. Se si desidera si può aggiungere miele o zucchero per stemperare l’amaro della genziana.

Anche un infuso di frutti di finocchio (quelli chiamati erroneamente semi), semi di anice e cumino, con aggiunta di radice di valeriana e foglie di melissa, è una valida alternativa. In questo caso, dopo una infusione di 20 minuti, è consigliabile berne una tazza dopo i pasti.

Sempre consigliato anche il carbone vegetale, meglio quello ricavato dal legno del tiglio, che anche sfruttabile in forma di decotto. È infatti comprovata la capacità del carbone vegetale di assorbire i gas che produce non solo l’intestino, ma anche lo stomaco.

Se invece notiamo che è lo stress a causarci problemi, allora si può semplicemente assumere una tisana rilassante, come quelle contenenti camomilla o passiflora, se si desidera una azione più energica.

Se la causa è indeterminata allora si può provare una tisana a base di fiori di sambuco, arnica, lavanda, assenzio e petali di rosolaccio. Dopo un riposo di 30 minuti, si sorseggia una piccola quantità, circa una tazzina da caffé, ogni ora.

Foglie di menta, basilico con fiori di assenzio, lavanda e tiglio rappresentano gli ingredienti di un altro ottimo infuso.

Se invece si preferisce qualcosa di alternativo e diverso, si può miscelare dello sciroppo di noce e di verga d’oro (Solidago virgaurea), con una tintura di lichene islandico e salice bianco. La dose consigliata è un cucchiaio ogni ora. Attenzione ai diabetici per l’alto contenuto di zucchero dovuto agli sciroppi.




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