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La cottura del riso che lo rende più leggero e digeribile è quella al vapore: essa è alla base di moltissime ricette tradizionali cinesi e giapponesi. La diffusione di queste tradizioni culinarie anche in Occidente comporta anche un maggiore apprezzamento e una riscoperta di questo tipo di cottura abbinato a vari tipi di ricette esotiche. La cottura a vapore può sembrare estremamente semplice, eppure nasconde qualche piccola insidia, soprattutto se effettuata senza l'apposita vaporiera. Il rischio principale è quello di ottenere del riso dalla consistenza collosa e che tende a disfarsi. Per cuocere il riso all'interno della vaporiera è sufficiente lavare il riso, lasciarlo scolare per circa mezz'ora, dopodiché inserirlo all'interno della vaporiera e azionarla, cuocendo per circa quaranta minuti. In alternativa, è possibile cuocere il riso al vapore anche senza vaporiera: è sufficiente lavare accuratamente il riso e disporlo in ammollo per circa 20 minuti. A questo punto, in una pentola mettete una tazza d'acqua per ogni tazza di riso che vorrete cuocere e portate a ebollizione. Aggiungete il sale e, infine, il riso, coprendo il tutto con un coperchio e lasciando cuocere per circa dieci minuti, con una piccola apertura per la fuoriuscita del vapore. Una volta passati i dieci minuti si potrà ricoprire completamente il riso e lasciarlo cuocere a fiamma spenta per altri dieci o venti minuti.
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Diversi metodi di cottura si adattano a diversi tipi di riso: non tutte le varietà, infatti, sono indicate per essere utilizzate nella realizzazione di ogni preparazione. Ogni tipo di riso ha le sue peculiarità e per realizzare al meglio i propri piatti è importante tenerne conto. Una prima, importante differenza è tra riso integrale e riso nella sua versione tradizionale: il riso integrale sarà più duro e richiederà un po' di più per la cottura, ma offrirà molte proprietà benefiche, come un ricco apporto di fibre. Le varietà di riso possono essere ricondotte a due principali tipologie: indica, originaria dell'India e dalla forma allungata, e japonica, dalla forma più tonda e dal chicco più morbido post cottura. All'interno di queste due macro aree si possono individuare moltissime varietà, divise in altre quattro principali tipologie. I risi definiti comuni sono consigliati per la preparazione di minestre e dolci. I risi semifini sono ideali per risotti, piatti unici, supplì, risi in bianco e antipasti. I risi fini sono invece consigliati per i risotti e per preparazioni all'inglese, mentre i risi superfini sono consigliati per risotti e per contorni.
Il riso può essere utilizzato per la realizzazione di moltissimi prodotti: negli ultimi anni, in particolare, sono sempre più diffuse le soluzioni studiate per coloro che hanno problemi di allergie e intolleranze. Il riso, infatti, ha un bassissimo potenziale allergenico e può essere utilizzato per sostituire molti ingredienti base più soggetti a problemi di questo tipo. Ad esempio, gli intolleranti al lattosio possono sfruttare il latte di riso, mentre i celiaci e gli intolleranti al glutine possono approfittare del riso come ingrediente di partenza per la realizzazione di farina, dalla quale ottenere qualsiasi tipo di prodotto da forno e di pasta. Questi prodotti sono indicati anche per chi è a rischio di diabete, in quanto il riso contiene un potenziale glicemico più basso del grano. Il riso è una risorsa molto preziosa anche per tutti coloro che devono tenere sotto controllo il proprio peso: si tratta, infatti, di un ingrediente in grado di saziare rapidamente, pur risultando più digeribile della farina tradizionale e meno calorico. Dal riso si ottiene anche un olio molto utile nella lotta al colesterolo alto.
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