Lobelia inflata

Caratteristiche della pianta

La Lobelia inflata L. comunemente nota con il solo nome di Lobelia, è una pianta che una storia di appena 500 anni, all’incirca come quelli della scoperta dell’America, e non a caso. Infatti questa pianta ha una origine prettamente statunitense, della costa atlantica per la precisione, con alcune comparse nelle regioni più meridionali del Canada.

In inglese è chiamata con il nome di emetic weed, erba emetica, ma è più nota con il termine di indian tobacco, stesso nome che prende nella lingua spagnola, francese e tedesca: tabacco indio, tabac indien e indianischer tabak. Identico nome in italiano, tabacco indiano. È facilmente comprensibile il perché di questo nome in tutte le principale lingue europee: i conquistadores notarono che gli indiani erano soliti fumare questa pianta.

È una pianta erbacea annuale, il cui fusto arriva a misurare 60 centimetri di altezza massima. Ha foglie alterne, ovate o lanceolate, con una fine peluria su entrambe le pagine. Presentano un margine con una dentellatura irregolare. Man mano che si sale verso la cime del caule, le foglie divengono sempre più piccole, sino a diventare delle brattee che accompagnano l’infiorescenza.

Fusto e foglie sono dotati di canali laticiferi nei quali scorre un latice bianco, acre e velenoso.

I piccoli fiori sono raccolti in racemi ascellari. Sono di colore viola o blu ma in entrambi i casi molto delicato e pallido.

I frutti sono delle capsule rigonfie ovoidali che contengono numerosi semi di piccolissime dimensioni.

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Coltivazione e origine

Come detto in precedenza, l’origine della Lobelia è ben localizzata nei territori atlantici degli Stati Uniti e del Canada. Un tempo cresceva spontanea e abbondante nei campi e nelle praterie, ma oggi è più difficile da trovarsi data la massiccia urbanizzazione di quelle regioni.

La coltivazione della lobelia avviene non solo per scopi medici, ma anche semplicemente per bellezza.

Il terreno sul quale coltivarla deve essere a ricco e sciolto, al quale va aggiunta della sabbia per evitare che l’acqua ristagni. Per evitare problemi dovuti ad un eccesso di umidità, è bene lasciare asciugare il terreno tra una annaffiatura e l’altra; quindi diradare i tempi o evitare di dare acqua durante l’inverno se le piogge sono regolari, e diminuirli magari facendo annaffiature extra in estate, quando il caldo è molto intenso.

La concimazione da somministrare alla lobelia è quella con prodotti indicati per le piante da fiore; preferibile se è da sciogliere in acqua.

La semina avviene in vaso sul finire dell’inverno, primissima primavera. Vanno mantenuti al riparo dalle gelate e piovaschi tardive. Dopo un anno di crescita in vaso, allora si possono piantare in giardino tra aprile e maggio.

Parti utilizzate

Si utilizza l’intera parte aerea, che viene raccolta alla fine della fioritura. Nella composizione della droga è ammessa anche la presenza della parte superiore del caule, che può arrivare a ricoprire fino al 60% dell’intera droga.

tecniche di raccolta

La raccolta a mano è consigliata solamente per le piante spontanee per l’uso casalingo, ma non essendo una pianta sicura, questa raccolta viene decisamente tralasciata.

La coltivazione della Lobelia avviene per scopi medici-scientifici, quindi su estesi campi dove è essenziale passare con i macchinari. Quelli che vengono impiegato sono simili alle mietitrici o falciatrici. Il compito è facilitato dato che nella droga può essere presente una buona porzione di stelo.


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Proprietà e uso nella storia

Il primo uso conosciuto nella storia è quello di tabacco “mistico” da parte degli indiani, in modo particolare degli sciamani. Aggiunto al mix delle erbe da fumare, era la cura mistica contro l’asma.

Questa cura si diffuse anche in Europa dove, oltre che contro gli attacchi d’asma, la lobelia veniva impiegata per indurre il vomito per l’inconsapevolezza dei suoi effetti tossici.

descrizione dei principi attivi

Il nome del principio attivo della Lobelia deriva da quello della pianta stessa: la lobelina. È un alcaloide piperidinico, che però è presente in concentrazioni piuttosto basse, tanto da non essere molto efficace da solo.

A potenziare l’effetto della lobelina sono altri componenti ad essa correlati, che risultano essere presenti a concentrazioni maggiori, come la lobelanina, la lobelanidine e la isolobelanina.


Lobelia inflata: Benefici e avvertenze

Antiasmatica

La lobelina, meglio nella sua forma idrata di lobelina cloridrato, iscritta nella Farmacopea Ufficiale, è un analettico, ovvero uno stimolante respiratorio, la cui azione è però di breve durata.

Il suo uso è quindi ideale nella risoluzione degli attacchi di asma.

Espettorante

L’azione espettorante più che una vera e propria proprietà è un effetto secondario. Infatti a dosi superiori la lobelina induce il vomito, causato dalla sua tossicità. Per cui l’azione stimolante la respirazioni sommata a quella leggera emetica, determina una azione totale espettorante.

Pur essendo efficace, è una beneficio che si può ottenere facilmente con l’impiego di altre piante senza dover per forza utilizzare la lobelia , che usata come impiego casalingo è pericolosa per la salute e la vita.

Anti smoking

Per smettere di fumare si provano tutte le strade, sia da parte dei fumatori che delle aziende decise a vendere i proprio prodotti anti-sigarette. La lobelia è stata sfruttata da alcune di queste aziende per la produzione di sigarette o tavolette che aiutano a disabituare all’uso del tabacco. Infatti lobelina e nicotina hanno un effetto simile sull’organismo, ma la lobelina dura di meno ed è meno dipendente. In questa maniera, e una forte volontà, si può smettere di fumare.

Prodotti in commercio

In commercio sono presenti dei prodotti contenenti derivati della lobelina, come il solfato di lobelina, che vengono incorporati nelle tavolette, losanghe o anche sigarette speciali, che sono usate per “disintossicare” il corpo alla nicotina, dato che ha un effetto simile ma di durata inferiore.

La sua vendita avviene per lo più in pacchetti rettangolari e compressi, cosa ne determina un difficile riconoscimento.

Un altro uso molto frequente è quello degli sciroppi, estratto fluido e della tintura, venduta anche come prodotto omeopatico.

Controindicazioni

Evitare l’uso come rimedio casalingo data l’impossibilità di determinare le concentrazioni dei principi attivi.

Non somministrare a dosi superiori a quelle prescritte poiché è una pianta tossica.

Evitare l’uso in stato di gravidanza e in età inferiore ai dodici anni.

Avvertenze

Ne è stato proibito l’uso in cosmetica e negli integratori alimentari, quindi anche nei prodotti erboristici (diversamente dai prodotti omeopatici che sono considerati medicinali).

A dosi elevati causa paralisi midollare, depressione, nausea, sudori freddi e rischio di morte.

È una pianta prescrivibile solamente dai medici e vendibile solo in farmacia.



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