Pianta originaria del sud dell’Europa e del Medio Oriente, oggi si trova diffusa, oltre che in queste zone, anche nel nord dell’Africa, Asia e nord America.
Si trova lungo campi incolti o le strade, o lungo le siepi, ma sempre dove il terreno è soleggiato e tendenzialmente asciutto. È una pianta rustica che si adatta facilmente a tutti i tipi di terreno, climi e altitudini. La sua coltivazione non risulta perciò particolarmente difficoltosa sia che sia effettuata in campo che più semplicemente in vaso come sola pianta da abbellimento.Bisogna però innaffiare abbondantemente, senza ristagni però, e concimare quando si mettono a dimora giovani piantine, per potergli dare il sostentamento adeguato per la radicazione.La miglior tecnica di propagazione è quella della talea cespugliosa, ma se si ha tempo e pazienza, data la scarsa germinazione dei semi, si può tentare la semina diretta. Per quest’ultima bisogna lavorare finemente il terreno, a causa delle minuscole dimensioni del seme, che poi deve essere depositato sul terreno o leggermente coperto, ma non interrato, poiché per germinare abbisogna della luce.È un’erba conosciuta sin dall’antichità e “dedicata” a San Giovanni. Una leggenda dice che le macchie scure che si intravedono in controluce, siano il sangue di San Giovanni che macchiò questa pianta quando il Santo fu decapitato.Nell’antichità si appendevano mazzetti di iberico alla porta per scacciare i diavoli e gli spettri. Si portavano anche rametti sotto le vesti, per lo stesso motivo, oppure si mettevano sotto il cuscino perché non si avessero incubi.Meno leggenda e più storico è il fatto che riporta che i Cavalieri di San Giovanni, divenuti poi Cavalieri di Malta, curassero i propri feriti durante la Prima Crociata proprio con i fiori di iperico, che in quei luoghi cresceva abbondante. Utilizzo che oggi è stato ampiamente confermato e validato.L’utilizzo dell’iperico per curare le ferite ed ustioni si è poi tramandato nei secoli a seguire. Nel 1700 erano ampiamente diffusi i rimedi all’olio, la tintura e anche il balsamo e gli impiastri.La droga di questa pianta sono le foglie e le sommità fiorite, che vengono raccolta tra giugno e settembre quando stanno sbocciando i fiori. Una così ampia finestra per il tempo balsamico è data per il fatto che in non tutte le latitudini si ha una contemporanea fioritura allo stesso tempo.La raccolta su piccoli appezzamenti può avvenire tranquillamente a mano, mentre nelle grandi estensioni è consigliato l’uso di macchinari meccanici come le falciatrici-raccoglitrici. Officinalis Artiglio del Diavolo Gel 90 % contro traumi distorsioni antinfiammatorio Cavalli, 500ml Prezzo: in offerta su Amazon a: 29,45€ |
Tra i principi attivi troviamo degli diantrachinoni specifici di questa pianta, quale l’ipericina e i suoi derivati, da non trascurare la presenza di flavonoidi semplici, quali la rutina, l’iperoside e laquercetina.
Presenti anche i tannini, che costituiscono più del 10% dei componenti, e l’olio essenziale.Degna di nota è la presenza di una molecola specifica dell’iperico, l’iperforina, che ha un’attività antibiotica.In secondo piano, ma sempre presenti, ci sono vitamina C, carotene, colina, acido caffeico e pectina.Benefici CicatrizzanteÈ l’attività principale e più utilizzata di questa pianta. Il suo infuso è impiegato per la pulizia e la disinfezione di piaghe da decubito, ferite, ustioni ed ecchimosi. Allo stesso scopo potrebbe essere usato l’olio essenziale, ma questo tende a provocare reazioni di irritazione, mentre si può tranquillamente sostituire con l’olio di iperico (ottenuto dalla macerazione in olio di oliva, di girasole o di grano).AntidepressivoCome uso interno ha avuto effetti sorprendenti come antidepressivo (per questo scopo può essere consigliato solo dai medici). Si è notato che rallenta il riassorbimento cellulare della serotonina, dopamina e noradrenalina, tutte molecole che regolano il nostro umore, determinando in assenza di esse lo stato di depressione. I risultati clinici hanno dimostrano una sua efficacia comparabile ai triciclici, i farmaci di prima scelta contro la depressione.antidiarroicoSempre per uso interno, ma questa volta con possibilità di utilizzo erboristico, l’iperico esplica un’azione positivo nel contrastare attacchi di diarrea, grazie alla massiccia presenza dei tannini.Prodotti in commercioAmpiamente diffusa nella mercato italiano erboristico, lo ritroviamo sotto forma di droga tagliata o polverizzata per la preparazione di tisane, sia per uso interno che esterno.Per il trattamento di scottature e piaghe si trovano flaconi già pronti di olio di iperico.Meno diffuso e da utilizzare con più cautela, l’olio essenziale.Controindicazioni e avvertenzeL’utilizzo intenso dell’olio di iperico su pelli chiari potrebbe far insorgere macchie cutanee se la pelle venisse esposta al sole. Questo sgradito effetto è causato della ipericina, fotosensibile ai raggi solari.
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