Cicuta

Caratteristiche della pianta

Nella Famiglia delle Ombrellifere ci sono alcune piante che sono commestibili come il finocchio o il coriandolo, altre che invece sono dotate di una forte tossicità, come la Cicuta. Questo non significa però che siano da scartare a priori come piante utili in medicina, solo che devono essere usate da persone realmente competenti o per determinate specie solo da farmacisti e medici.

La cicuta è chiamata anche conio maggiore, dal suo nome greco koneion, nonché nome botanico latino che Linneo le assegnò: Conium maculatum.

Nelle lingue di derivazione latina come lo spagnolo e il francese, la cicuta mantiene un nome simile, almeno per sonorità: cicuta mayor e grande cigue; mentre in inglese e in tedesco viene chiamata hemlock e fleckter schierling.

Nella nostra penisola, a seconda della località, viene chiamata erba grande, ucria, sicuta, segua, siva, sciguda, pisciaferru, udourigu, solo per citarne alcuni.

Si presenta come un’erba biennale, di circa 1-1,5 metri di altezza.

La radice è fusiforme e poco ramificata , caratteristiche sono il colore giallastro e delle striature circolari che la percorrono.

Il fusto è delicatamente scanalato e nella parte basale sono visibile delle macchie rosso – violacee anch’esse caratteristiche.

Le foglie sono alterne, tripennatosette a segmenti acuti e presentano lembi triangolari con margini incisi o dentati.

I numerosi fiori bianchi sono raccolti in delle ombrelle terminali, formate anche da 20 raggi.

Ciascun fiore produce un diachenio globoso, ma compresso da un lato. Al suo interno si trovano dei semi, che sono percorsi da un solco piuttosto profondo.

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Coltivazione e origine

Pianta di antica origine europea, si trova diffusa in tutte le zone montane del Vecchio Continente, Africa settentrionale e orientale (per lo più nell’Abissinia), Asia. E’ stata introdotta e ha radicato senza problemi in tutti i continenti dall’America del nord a quella del sud, dall’Australia alla Nuova Zelanda, ovunque abbia trovato un terreno fresco e un clima ombreggiante.

La coltivazione non è difficoltosa. Come detto abbisogna di un terreno fresco e una clima mite, dove prevalgano le zone di ombra rispetto a quelle di sole diretto. Le culture di cicuta però non sono molto diffuse, se vi sono, in quanto è una pianta tossica il cui campo di impiego è estremamente ridotto, se non inesistente.

Parti utilizzate

Le parti che vengono usate sono le foglie e i frutti.

tecniche di raccolta

Il metodo migliore per fare la raccolta della cicuta è quello di tagliare totalmente la pianta con una falciatrice, senza fare alcuna selezione. Solo successivamente, si possono separare i frutti e le foglie dal resto della pianta. Mentre i frutti vengono raccolti attraverso dei rulli vibratori che li fanno cadere all’interno delle griglie sottostanti, le foglie vengono tagliate dal fusto con delle lame o forbici.

Foglie e frutti hanno tempi balsamici diversi per cui, un buon raccolto deve essere o solo di foglie o solo di frutti. Dato che la pianta è biennale, il primo anno vengono lavorate solo le foglie e i frutti vengono raccolti, nel secondo anno, si lavorano entrambi e i frutti del primo anno vengono piantati per una nuova cultura.


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Proprietà e uso nella storia

La cicuta ha una fama piuttosto sinistra dato che è stata una delle piante più usate nelle storia per effettuare avvelenamenti. Uno dei più famosi, e anche documentati, è quello del suicidio obbligato di Socrate, che appunto fu costretto ad ingurgitare un infuso di cicuta, che lo portò alla morte per soffocamento (infatti la cicuta procura depressione nelle cellule nervose, di conseguenza vengono bloccati i muscoli volontari e mentre il cuore continua a battere, la respirazione cessa determinando così la morte per asfissia).

Sia i medici greci e arabi erano avvezzi ad usarlo per la cura dei gonfiori e dei dolori delle articolazioni, così come per affezioni della pelle. Inoltre erano convinti che potesse avere effetto sulla scrofolosi.

descrizione dei principi attivi

La tossicità della cicuta è data per la presenza di alcaloidi, principalmente due: la conina o cicutina, che è quella con la concentrazione maggiore, e la coniceina, che è quella più potente. Altri alcaloidi presenti sono la conidrina, la metilconicina e la pseudoconidrina.

Si è estratto anche un olio essenziale, esperidina, carotene. In più nei frutti sono state trovate sotanze peptiche, amido e gli acido organici: malico, caffeico e malico; gomma e resina.


Cicuta: Benefici e avvertenze

Anestetico

L’unica applicazione terapeutica che si è ricavata dall’uso della cicuta in fitomedicina è quella analgesica. Infatti riesce a deprimere (addormentare) i nervi. Molto usati sono stati gli impiastri di frutti per combattere le nevralgie e anche i dolori causati dai tumori.

Antispasmodica e bechica

Bloccando i nervi e quindi la mobilità dei muscoli, una piccola ma ben calcolata quantità di cicuta troverebbe applicazione come antispasmodico contro le convulsioni come quelle causate da attacchi epilettici oppure per bloccare la tosse, che altro che non è che movimenti muscolari che cercano di portare il catarro dai polmoni alla bocca per essere espulso.

Prodotti in commercio

Data la velenosità e la tossicità di questa pianta, le preparazioni erboristiche sono vietate e gli eventuali farmaci in circolazione sono reperibili solamente in farmacia. o fitoterapiche.

Controindicazioni

Avvertenze

Pianta estremamente tossica: solamente 5 grammi di foglie portano alla morte per paralisi respiratoria.

Vertigini, sete intensa, senso di freddo, riduzione della mobilità sono i sintomi che mostra un’intossicazione da cicuta.



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