Calamo aromatico

Caratteristiche della pianta

Il Calamo aromatico, chiamato anche acoro o erbe di Venere, è una pianta che assomiglia all’iris giallo, ma a differenza di questa è una pianta acquatica. L’intreccio di radici e fango formano una sorta di zattera che gli permette di galleggiare sull’acqua, elemento la cui abbondanza è indispensabile per la sua sopravvivenza quando vegeta sulla terra anziché in stagni o zone paludose.

Il nome scientifico di Acorus calamus L. ma anche Acorus aromaticus Gilib., deriva dal presupposto che potesse curare gli occhi (kore in greco). Mentre aromaticus, che il nome specifico più diffuso rispetto a calamus, richiama il forte odore emanato dal suo rizoma.

È una pianta perenne, che al massimo può raggiungere il metro di altezza. Presenta foglie radicali inguainate, ensiformi. La nervatura centrale è determina una sorta di piegatura longitudinale verso l’interno per tutta la lunghezza della foglia stessa.

Il rizoma è orizzontale e cilindrico, particolarmente nodoso e cosparsi di cicatrici determinate dalla caduta delle foglie e dalle radici preesistenti. Il suo colore è rosso brunastro all’esterno e bianchiccio - rossastro all’interno, con una consistenza spugnosa, odore intenso e sapore amaro.

Lo scapo fiorifero è eretto e triangolare, sormontato da una spata con una infiorescenza a spiga, che in questo caso prende il nome di spadice, la cui colorazione è gialla.

Il frutto che ne deriva è una capsula che contiene due o tre semi di forma ovoidale.

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Coltivazione e origine

Questa pianta è originaria dell’India, ma sin dai tempi antichi è stata trasportata dai commercianti e viaggiatori per tutta l’Asia e l’Europa, e dove ha trovato regioni a clima temperato, che le offrivano l’opportunità di attecchire, ha messo radici, diffondendosi cosi senza particolari difficoltà.

Oggi la si può ritrovare in tutte le regioni climatiche temperate dell’emisfero boreale.

Essendo una pianta acquatica, l’abbondante presenza d’acqua è vitale affinché possa ben attecchire. Le piante possono essere propagate molto rapidamente dalla divisione dei cespi o meglio ancora dei rizomi. Il periodo più indicato è l'inizio dell'autunno, quando ormai sta andando in riposo vegetativo e i traumi sono meglio sopportati. I luoghi umidi e fangosi, come paludi o ai margini di acqua, sono i migliori. Se non si dispone di tale tipo di terreno allora bisognerà provvedere a annaffiare molto frequentemente, in modo che la terra non divenga mai secca. Per questa problematica, i giardini del sud dell’Europa, dove vi è ormai un’estate troppo calda, risultano le meno indicate.

Parti utilizzate

La droga utilizzata è il rizoma. Questo viene raccolto poco prima della comparsa delle nuove foglie, quando la concentrazione dei principi attivi in esso è massima.

A volte, per avere un ricavo massimo di olio essenziale, vengono utilizzate anche le foglie, anche se il loro apporto è trascurabile rispetto a quello del solo rizoma.

tecniche di raccolta

Dovendo utilizzare il rizoma, che deve avere almeno due anni, meglio tre, la pianta dovrà essere sacrificata ed estirpata. Per questa operazione, che può essere eseguita facilmente anche a mano, data la superficialità del rizoma, si possono impiegare anche mezzi meccanici opportuni.

Una volta sradicato dovrà essere ripulito dalla terra e dalle radichette ad esso attaccate, nonché dal fusto della pianta stessa. Questa operazione però va fatta poco prima della lavorazione del rizoma stesso, o dai tagli creati andrà persa una buona quantità dell’olio essenziale raccolto nelle cellule.


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Proprietà e uso nella storia

Si hanno notizie del Calamo aromatico sin da Dioscoride, ma come molte proprietà attribuite all’epoca alle piante, più della metà sono mitologiche. Cosi non si sottrae nemmeno il calamo che, come stavamo dicendo, per Dioscoride era la cura per il recupero della vista. Questa presunta proprietà era narrata in una favola che raccontava di come una donnola perse la vista lottando contro un basilisco, ma successivamente grazie al acoro, la riacquistò nuovamente.

Anche il Durante fu tratto in inganno da questa pianta, che reputava utili nel bloccare lo sciamare delle api via dall’alveare.

Il Calamo rientrò a far parte di una delle più diffuse applicazioni per la prevenzione della peste, in un famoso aceto aromatico chiamato aceto “dei quattro ladri”. Purtroppo non era altro che una macerazione in aceto di diverse piante, quasi tutte con la presunta proprietà di curare dalla peste. Tra gli ingredienti sono menzionati rosmarino, assenzio, salvia, ruta, cannella e garofani.

In tempi più moderni, ma non troppo, in Arabia e in Iran è stato considerato afrodisiaco.

Unico vero filo conduttore dall’antichità a oggi è quello che vede questa pianta utilizzata come spezia al posto della cannella.

descrizione dei principi attivi

Dal Calamo è stato estratto per mezzo della distillazione un olio essenziale volatile. La percentuale ottenuta è una delle più variabili, che va dallo 0,2% delle sole foglie al 3,5 % del mix tra foglie e radice.

La composizione di tale olio è stata identificata con precisione. I costituenti più indicativi e attivi, sono il asarone, il calamolo, l’eugenolo e l’aldeide aserilica. Presenti anche sia monoterpeni che sesquiterpeni.

Le altre componenti che si ritrovano nel rizoma sono i tannini, che conferiscono la nota amarognola, assieme al glucoside acorina, responsabile dell’aroma simil-cannella. Acido ascorbico, palmitico, vitamina B1 e zuccheri chiudono la composizione delle sostanze presenti con percentuali più elevate.


Calamo aromatico: Benefici ed avvertenze

Tonico amaro – digestivo

I principi amari, oltre a darne il caratteristico sapore acre, svolgono anche l’azione di stimolazione dell’appetito, ma anche quella di facilitare la digestione in caso di abbondanti banchetti.

Quindi può essere usata con tranquillità nei disturbi dispeptici.

Carminativo

Sembra che possegga anche la capacità di assorbire i gas intestinali, come i frutti (o semi) del finocchio, eliminando così il disagio causato dalle flatulenze. Inoltre riesce a controllare la crescita dei batteri che danno origine ad esse.

Cosmetica

L’olio essenziale è ampiamente usato dall’industria cosmetica nella produzione di profumi, ma anche per la produzione di dentifrici e collutori.

Liquoristica

Le proprietà digestive e amare hanno attratto anche l’industria liquoristica che lo utilizza per la produzione dei cosiddetti liquori “amaro-digestivi”.

Antiepiletico ayurvedico

La medicina ayurvedica, molto diffusa in India, dove da sempre conoscono e usano il Calamo, lo impiega per il trattamento dell’epilessia e dell’isteria. L’insonnia viene curata dai medici ayurvedici con una miscela di erbe, tra le quali la principale è l’acorio.

Prodotti in commercio

Il rizoma può essere trovato in commercio anche sotto forma di pezzi essiccati, come la liquirizia. Si presentano tortuosi, cilindrici, di colore bruno giallastro con delle macchie nerastre. Sulla superficie sono presenti larghe e scure cicatrici a forma di V.

Questi pezzi di rizoma essiccati possono essere masticati direttamente, evitando di deglutire il rimasuglio fibroso, oppure usati per la preparazione di decotti o infusi, a seconda della convenienza e dalla propria preferenza.

Altre forme reperibili sono quelle dell’estratto fluido e di quella delle capsule contenenti la polvere.

Controindicazioni

Non sono note controindicazioni o interazioni farmacologiche con farmaci di sintesi.

Avvertenze

Nessuna in particolare. Non abusare nei dosaggi e nell’uso.



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