Aquilegia

Generalità e caratteristiche della pianta

L'Aquilegia vulgaris appartiene alla famiglia delle Ranuncolaceae del genere Aquilegia, che comprende piante erbacee sempreverdi; sono piante che formano cespugli folti e dai fiori variopinti e per questo spesso sono usate come bordure per dare un tocco di colore ai giardini.

Le piante presentano per lo più foglie portate da lunghi piccioli, sono di un bel colore verde acceso, ma non troppo intenso. I fiori sono ermafroditi (gli organi di riproduzione maschile e femminile sono sullo stesso fiore).

Il fiore è formato da un calice costituito da cinque sepali che racchiudono una corolla anch’essa formata da cinque petali, ciascuno formante un lungo sperone uncinato che ricorda un cornetto ricurvo; esistono molte varietà e vari ibridi che conferiscono alla pianta diverse colorazioni.

Si conoscono anche altri nomi che sono usati per chiamare l’Aquilegia, sia in zone dell’Italia che nei paesi d’oltr’alpe fra i quali: Amor Nascosto, Fior Cappuccio, Colombina, Scarpetta, Guanto di pastorella, Campanella, Wild Columbine.

Sono molte le teorie sull’origine del nome, alcune si basano sul fatto che il fiore ricorda un serbatoio d’acqua e basandosi anche sull’etimologia della parola attribuiscono ad Aquilegium (appunto serbatoio d’acqua in latino) la paternità del nome.

In America è stata associata alla colomba, tanto che in molte zone, tra le quali anche l’ Italia è chiamata Colombina.

Negli USA esiste addirittura una città chiamata Columbine e deve il suo nome proprio a questa pianta, nel film di Michael Moore “Bowling for Columbine” è, infatti, possibile notare più volte come il simbolo della città sia proprio il fiore dell’Aquilegia.

Pianta dell'aquilegia

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Origine e utilizzo nella storia

L’Aquilegia è una pianta da sempre legata alla magia e per questo nel corso della storia è stata associata alla Luna, all’acqua e al pianeta Venere.

I nativi Americani ne usavano tutte le parti della pianta come infuso per lenire una grande quantità di mali, dal mal di cuore alla febbre e come anti-veleno; la polvere ricavata dai semi era usata come afrodisiaco e come profumo da uomo, o in riti magici per attirare l’amore.

In Italia già dal 1400 era usata nei giardini reali, tant’è che compare in molti quadri dell’epoca, uno dei suoi maggiori estimatori fu il Pisanello che ne fece il suo elemento dominante.

Anche in Italia esistono delle leggende, come quella di uno stregone che abitava in una caverna presso il lago di Como che gli diede la vita, altre invece sono legate a storie d’amore come quella fra la principessa Teodagne e il principe longobardo Rutibando.

In altre tradizioni si narra che lo strofinare le mani sui fiori di Aquilegia dia coraggio e forza d'animo.

Nel linguaggio dei fiori l'Aquilegia significa follia.


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Tecniche di coltivazione e raccolta

Dettaglio del fioreIl genere Aquilegia comprende più di cento specie e si possono ritrovare in tutte le zone temperate, in Europa, Asia e in America settentrionale fino a 2000 m di altitudine.

In Italia esistono tre specie autoctone l’Aquilegia alpina, l’Aquilegia vulgaris e l’Aquilegia pirenaica.

L’Aquilegia predilige terreni umidi e freschi e ricchi in sostanze organiche, come i prati o i boschi di rovere, cerro e faggio.

Si semina in primavera e fiorisce nel secondo anno di vita nel periodo primaverile –estivo; sono coltivate per lo più a scopo ornamentale visto le varie sfumature e diversità di colori che assumono i fiori.

Le piante di Aquilegia resistono bene anche se esposte in zone molto soleggiate o di mezz’ombra e possono raggiungere altezze dai 30 ai 90 cm.

Uno dei pericoli che possono presentarsi nel coltivare l’Aquilegia consiste nella comparsa di macchie (ruggine) che si manifestano nella parte più in basso delle foglie.

Un altro problema, può esser dato dagli insetti che si cibano delle foglie, ma i danni riportati dalle larve possono anche interessare l’intera pianta.

Il periodo della fioritura è da Maggio a Luglio del secondo anno dalla coltivazione. Di solito si coglie l’intera pianta recidendola allo stelo. Se invece si vogliono raccogliere le radici, allora bisogna vangare leggermente il terreno prima della sua estirpazione.

Sono usati i semi, i fiori, le foglie e le radici.


Aquilegia: Proprietà e controindicazioni

Tutta la pianta contiene un glucoside che per scissione dà luogo a formazione di acido cianidrico (cianogenetico), sono inoltre presenti lipidi, enzimi e vitamina C, nei semi è presente un olio, una lipasi e dell'emulsina.

Benefici

Fino al XIX l’aquilegia è stata utilizzata dagli erboristi e poi dagli omeopati per curare una vasta gamma di malesseri.

I nativi americani in passato usavano i fiori dell'Aquilegia vulgaris come condimento assieme ad altre verdure fresche.

Al fiore gli fu attribuito un significato simbolico in associazione all’aquila, essendo questo un animale dalla vista eccezionale era utilizzato nella tradizione popolare per migliorare la vista.

Gli erboristi la utilizzavano come antisettico, astringente, calmante, detergente e parassiticida. È stata usata anche come diuretico, diaforetico, antiscorbutico.

Ora il suo uso è drasticamente ridotto perché contiene nelle parti aeree e in particolare nei semi sostanze tossiche, principalmente glicosidi cardioattivi, l’ingestione di pochi semi può uccidere e questo è dato dal contenuto di Acido cianidrico.

Per questa sua tossicità in erboristeria si usa solo la radice e solo in trattamenti per uso esterno.

In omeopatia è usata per i disturbi del sistema nervoso come calmante in caso di cefalee o isterie nervose.

Cure della pelle: Viene utilizzata sotto controllo medico e per uso esterno nella cura di comuni malattie della pelle.

Dismenorrea: E' consigliata contro le crisi dispnoiche della dismenorrea.

Contro la scabbia, la tigna e l’ulcera: Viene inserita nei trattamenti contro questo tipo di dermatosi come ingrediente.

Controindicazioni: la tossicità di questa pianta è molto alta; è una pianta velenosa poiché il suo contenuto in glicosidi cardioattivi è altissimo, queste sostanze danneggiano principalmente il cuore e provocano crampi, difficoltà respiratorie e aritmie.

Avvertenze: l'aquilegia, è una pianta che contiene diverse sostanze tossiche, quindi se ne sconsiglia l'uso salvo sotto diretto controllo medico.


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