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L’origine del partenio è euro-asiatica, più precisamente della parte occidentale dell’Asia. Oggi si trova diffusa su tutta la fascia temperata.
Come molte asteracee, preferisce i campi incolti e luoghi abbandonati e la sua diffusione praticamente ovunque ci suggerisce che la sua coltivazione risulterà essere non troppo impegnativa ed esigente, per quanto queste non siano molto rare.Ovviamente anch’essa ha la sua preferenza per determinati tipi di terreno, che in questo caso devono mostrare un buon drenaggio e una prevalenza di carattere argilloso. Anche la buona concimazione è assai gradita.Per la propagazione possono essere effettuate sia talee che divisioni delle radici che semina diretta.Il periodo migliore per seminarla è febbraio-marzo, quando le gelate invernali cominciano a svanire. La semina può essere fatta anche in autunno, ma in questo caso in semenzaio, mentre il successivo trapianto in campo bisogna effettuarlo in giugno, maggio per le regioni più calde, in maniera tale da non sottoporre le giovani piantine a stress da gelate. Poi bisogna fare particolare attenzione quando si pulisce il campo dalle erbacce quando sono già spuntate le piantine, che facilmente possono essere confuse come erba infestante e quindi sradicate per errore.La divisione delle radici va eseguita con una vanga tagliente, dividendole in pezzi abbastanza grandi, con attaccati giovani germogli. Ombra e un substrato sabbioso aiuteranno il loro radicamento.Parti utilizzateDel partenio vengono utilizzate le foglie, con annesse e mono le parti aeree.tecniche di raccoltaNon dovendo selezionare accuratamente le parti da raccogliere, la falciatura può avvenire tranquillamente con mezzi meccanici che tagliano le piante all’altezza desiderata. Semi di Finocchio 450mg x 90 capsule Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,75€ |
Nella medicina popolare, è stato per molto tempo usato come vermifugo. La sua azione come tale è si efficace, ma anche tossica, per via della presenza del tujone.
Sempre come rimedio degli anziani, il suo infuso e il decotto era usato per l’interruzione delle gravidanze non desiderate. La pianta fresca o anche il macerato acquoso erano spesso spalmati sulle punture degli insetti per lenire il prurito. Si era convinti a tal punto che alcuni la consigliavano per prevenire l’attacco degli insetti stessi. L’azione antiprurito poteva avere una certa efficacia dato il leggero potere antinfiammatorio, ma è presumibile che provocasse più danni che benefici, dato che è una pianta cche irrita facilmente la cute.Il decotto con l’aggiunta di miele e zucchero era un toccasana per far passare tosse, respiro sibilante e una generale respirazione difficile.descrizione dei principi attiviLa molecola attiva principale che è stata isolata è un lattone sesquiterpenico, il partenolide. Sembra che abbia la capacità di intervenire su diversi processi che avvengono nel nostro organismo. Tra le interazioni più significative, c’è quella dell’interferenza con la cascata dell’acido arachidonico, l’inibizione dell’aggregazione piastrinica e quella per il rilascio di serotonina (il cui eccesso sembra essere responsabile degli eventi emicranici).Affianco al partenolide, si trova il suo idrossido, che ne potenzia l’effetto, il 3-bet-idrossipartenolide. Ma anche altre molecole della spessa specie come l’artemorina e l’epossiartemorina, e la tanapartina.A completare il fitocomplesso, ci sono canfora, beta farnese, germacrrene, pinene, acetato di bornile.
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