Naturzio - Nasturtium officinalis

Caratteristiche della pianta

Il nasturzio officinale è anche noto con il nome di crescione d’acqua; pianta conosciuta sin dagli antichi romani, ma il suo sfruttamento maggiore si ebbe con le lunghe attraversate oceaniche durante la scoperta dell’America, come antiscorbuto.

È una pianta polivalente che ha mille modi di impiego: da pianta erboristica a erba da insalata a semplice pianta da ornamento.

Nasturtium officinale R.Br. è il nome botanico attualmente accettato, anche se il primo a classificarlo e a battezzarlo fu Linneo, come Sisymbrium nasturtium. Entrambe le denominazioni hanno mantenuto il nome nasturtium, che deriva dal lationo nasum = naso e torquere = torcere a causa dell’odore e acidità particolarmente intensi del suo succo.

Oltre come crescione, è noto anche come sisimbrio, cicimbro, agretto, erba da scorbuto, gressa, grassola, rucule di alghe, scirpole, sanaccione.

Anche nelle lingue straniere più diffuse mantiene la stessa radice di crescione: Cresson in francese, Creixeus in spagnolo, watercress in inglese. In tedesco è il brunner kresse.

Appartenente alla Famiglia delle Brassicaceae o Cruciferae (per la forma a croce del fiore), la stessa della senape e della coclearia, è una pianta erbacea acquatica, ama le acque stagnanti o lento decorso. È perenne e si presenta di colore verde lucente, glabra e succosa (di consistenza simile ad alcune piante grasse).

Cresce con il caule prostrato sul terreno, angoloso e fistoloso, ma che tende verso l’alto.

I rami portano foglie alterne con un picciolo amplessicaule, cioè che avvolge il fusto. Portano foglie classificata come imparipennate, ovvero assomigliano a un flessibile ramoscello che ha foglie appaiate a due a due, una opposta all’altra, e una al vertice. Questa foglia erroneamente viene considerata come ramo e i singoli elementi come le foglie. Gli elementi sono ovali - oblunghi e a margine intero.

I fiori bianchi sono raccolti in corimbi o grappoli terminali. Sia il calice che la corolla sono formati da quattro elementi, tutti liberi, interi e disposti a croce. I petali sono di metà più lunghi dei sepali.

Il frutto è una siliqua cilindrica, leggermente arcuata. A maturità è deiscente, cioè si apre, in due valve lungo una nervatura mediana.

All’interno della siliqua i semi sono disposti in due serie. Hanno colorazione bruna e sono alveolati.

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Coltivazione e origine

Essendo conosciuta dagli antichi romani, si pensa che la sua origine sia italiana, o quanto meno europea. Comunque oggi è talmente diffusa che la si ritrova un po’ ovunque, anche in Nuova Zelanda; ma il luogo dove è più facilmente si ritrova allo stato selvatico è nel bacino mediterraneo.

Anche se è acquatica, predilige luoghi dove l’acqua ristagna o scorre lentamente, come i ruscelletti. Comunemente è la pianta che abbellisce le fontane.

Predilige terreni sciolti e molti umidi, se non acqua come nel caso delle fontane. Una posizione all’ombra è indispensabile, altrimenti il sole diretto la farebbe seccare.

Viene propagata per seme, piantato su un substrato composto da torba e sabbia. Quando le piantine si sono sviluppate, si trapiantano un substrato composto da uno strato di terriccio, uno di ghiaia e argilla espansa. Innaffiare abbondantemente.

Oppure si può propagare per divisione dei cespi.

Parti utilizzate

Si utilizza la pianta intera allo stato fresco, con l’unica eccezione della radice, che viene eliminata.

tecniche di raccolta

La modalità di raccolta più adeguata è quella a mano. Con la raccolta con mezzi meccanici, infatti le delicate foglie e fusti potrebbero subire dei danni che ne comprometterebbero l’utilizzo.


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Proprietà e uso nella storia

Gli antichi romani la conoscevano e ne facevano ampio uso, ma solo a livello culinario, come riportatoci da Plinio il Vecchio. Veniva tagliata a prezzi e servita come insalata, grazie al sapore piccantino dovuto alla sua Famiglia delle brassicacee.

Durante le attraversate oceaniche che i galeoni effettuavano da e per il Nuovo Mondo, veniva imbarcata come alimento anti scorbuto.

Nel 1600 invece lo si impiegava come shampoo anti caduta. Si ricavava il succo per spremitura della pianta e lo si miscelava con l’estratto di phyllirea ed il decotto di semi di senape.

Mentre l’essenza ottenuta dalla distillazione del Nasturzio aveva un’enorme campo di applicazione: contro l’idropisia, flussioni, rena, coliche nefritiche e per urinare. Alcune altre applicazioni furono meno efficaci, ma altrettanto diffuse: contro l’assenza di mestruazioni, per purificare il sangue e per “stimolare il seme” ovvero rendere più fertile il seme maschile.

descrizione dei principi attivi

Il componente principale del nasturzio è il gluconasturtoside, un glucoside solforato che per reazione di scissione origine all’isosolfocianato di fenitile, principio attivo usato per il trattamento dell’alopecia.

Altri elementi costitutivi della pianta sono diversi carotenoidi, pentosano, vitamina A, C e D, acido nicotico.

Presenti anche molti elementi come fosforo, rame, zinco e calcio, sia in forma di sali minerali ma anche fosfati e ossalati.


Naturzio: Benefici e avvertenze

Antiscorbuto

La ricchezza di sali minerali e vitamine, soprattutto la C, fa si che possa essere usato contro lo scorbuto. Ovviamente oggi sono rari i casi registrati per questo compenso.

Anti calvizia

In caso di caduta precoce del capello, il nasturzio può risultare un valido aiuto nel combattere una delle battaglie più ardue che l’uomo maschio deve affrontare per mantenere il bell’aspetto.

Sembra che sia anche efficace nel contrastare l’alopecia, malattia che determina appunto la caduta a chiazze dei peli e capelli.

Diuretico

Il succo di crescione è indicato a chi vuole “purificare” il sistema urinario, dai reni alla vescica. Il leggero potere diuretico in aggiunta alla leggera acidità della pianta, fa si che tutto questo sistema venga a disinfettarsi. Bisogna però non esagerare ne con le dosi né nel periodo d’uso, poiché potrebbe portare a irritazioni.

Prodotti in commercio

Essendo una pianta che va utilizzata allo stato fresco, è molto difficile reperirla nelle erboristerie.

Facilmente trovabili invece le boccette contenti il succo di nasturzio.

Shampoo e lozioni anticaduta di capelli, oltre ad altri prodotti per contrastare l’alopecia, lo possono contenere tra i loro componenti.

Controindicazioni

Se utilizzato cotto, il nasturzio perde la sua efficacia.

Moderare il consumo in caso sofferenza da acidità di stomaco.

Avvertenze

Un consumo elevato può causare irritazione alle vie urinarie.



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