Malva - Malva silvestris

Caratteristiche della pianta

Vi presentiamo un’altra pianta erboristica per eccellenza, la Malva silvestris. La malva è da sempre considerata un toccasana per le pelli secche ed arrossate grazie alle proprietà delle sue abbondanti mucillagini. Anche Linneo nel classificarla, tenne presente questa sua caratteristica tanto che la classificò con il Genere Malva (da malakos che significa molle).

Se andate all’estero e avete intenzione di comperare della malva oppure leggendo gli ingredienti di qualche specialità locale, tenete presente che in francese è chiamata mauve sauvage, in inglese common mallow o più semplicemente mallow, in tedesco è la wilde malve o più comunemente hasenpappel, mentre in Spagna si chiama come da noi, malva.

Se chiediamo agli anziani come viene chiamata in dialetto, a seconda di dove abitate, sentire nomi come marva, varma, riondela, nalba, meiba, meloha, miloghia, narbedda o parmuzza.

Appartiene alla Famiglia delle Malvacee che sono piante erbacee, arbustive o legnose, caratteristiche dalle quali la malva non si discosta. Infatti è un’erba perenne, che ha un fusto alto appena un metro circa; quando la pianta è supportata dalle migliori condizioni può raggiungere il metro o poco più.

È sostenuta da una grossa radice fittonante che, oltre ad essere piuttosto lunga, è anche provvista di numerose radici secondarie.

Il fusto può ergesi leggermente, ma la maggior parte delle volte si presenta sdraiato. Ramoso e angoloso, presenta una leggera peluria che gli conferisce un aspetto vellutato.

Aspetto vellutato che continua sulle foglie, anch’esse ricoperte di sottilissimi peli, ma in maniera minore. Le foglie alterne sono grandi, palminervie, con 5 o 7 lobi e con tutto il margine crenato-dentato. Sono sorrette da un lungo picciolo.

I grandi fiori, riuniti a grappoli, crescono all’ascella delle foglie. Hanno un picciolo anch’esso peloso.

Sono formati da un calicetto, 5 sepali, e 5 petali. La colorazione varia dal rosa al violetto, cremisi o granata, con evidenti ed eleganti venature più scure che li attraversano per la lunghezza.

Il frutto è un poliachenio, che contiene dei semi reniformi.

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Coltivazione e origine

È una pianta originaria dell’Europa, che però da sempre si trova diffusa anche nelle zone temperate di Asia e Africa.

Allo stato agreste è piuttosto diffusa. Predilige i campi incolti e le macere anche se il terreno è arido. Questo dimostra la sua forte tendenza all’adattamento, ma se vogliamo che il nostro prodotto finale sia il migliore, allora un terreno leggero e fresco, ricco di sostanza organica è quello più indicato. Se poi non possediamo questo particolare terreno culturale, allora bisogna provvedere a fornirle almeno il minimo indispensabile come l’acqua, non moltissima (durante i periodi caldi anche più volte, senza mai esagerare), e un minimo apporto di concime.

La propagazione avviene per semina diretta o in semenzaio con successiva messa a dimora.

La semina diretta si attua in primavera, mentre quella in semenzaio a fine inverno e dopo circa due mesi si possono porre le piantine nel terreno.

Importante per la coltivazione della malva considerare le distanze del sesto d’impianto. Ovvero se si vuole una produzione maggiore di foglie, allora le piante devo distare 20 centimetri, mentre tra le file ci devono essere 50 centimetri. Mentre se si vuole favorire la crescita dei fiori, le distanze devo accorciarsi rispettivamente a 15 e 35 centimetri circa .

Parti utilizzate

Le parti che si utilizzano sono essenzialmente le foglie, ma non è raro che vi siano presenti anche i fiori.

tecniche di raccolta

la tecnica di raccolta differisce a seconda di cosa si voglia raccogliere. Se si desiderano solamente i fiori, allora sarà d’obbligo l’aiuto di molta manodopera in quanto non esistono macchinari cosi specifici. Inoltre i fiori di malva non fioriscono contemporaneamente, ma con una certa scalarità, cosa che costringe ad almeno un secondo passaggio per la raccolta.

Più agevole risulta la raccolta sia quando si ha bisogno anche delle foglie. In questo caso, i macchinari agevolano non poco il lavoro, provvedendo a tagliare automaticamente la pianta e lasciando all’opera umana la selezione del taglio, per eliminare eventuali parti lignificate erroneamente incluse.


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Proprietà e uso nella storia

Le proprietà lassative, che oggi sappiamo dovute alle mucillagini, erano conosciute già dagli antichi romani, che la consumavano anche come alimento.

Dioscoride consigliava un impiastro di malva e salice contro le ferite, mentre la sola radice di malva per lenire i mal di denti.

Per l’attività lenitrice nei secoli è da sempre stata consigliata contro le punture di insetti e le irritazioni cutanee generali.

Nel 1500 già si intuirono gli usi cosmetici della malva. Le donne del tempo si bagnavano il viso con l’ “aqua da visco”, una miscela di vari ingredienti tra cui fiori di malva, albumi d’uovo, gigli bianchi, fiori di mandorlo.

descrizione dei principi attivi

Come già detto le foglie sono particolarmente ricche di mucillagini, anche l’8%, ma contengono anche solfati flavonoidici, tannini, ossalato di calcio, e vitamine A, B e C.

Dai fiori invece si sono isolati diversi acidi, quali il caffeico, il ferulico, il vanilico e il clorogenico. Ma sono presenti anche quercitina e flavoni. Da notare che le caratteristiche venature scure sono prodotta dalle antocianidine come la malvidina.


Malva: Benefici ed avvertenze

Emolliente - idratante

L’alta percentuale di mucillagini rende le foglie di malva l’idea per rendere più morbida la pelle. Proprietà che è ampiamente sfruttata dalle ditte cosmetiche per la produzione di creme e lozioni, solitamente associata con la glicerina, altro idratante naturale, dedicate proprio alla cura delle pelli secche e irritabili.

Lassativa

Sempre per la presenza delle mucillagini, la rendono una pianta ottima per rendere più facili le evacuazioni. In modo particolare si addice nei casi in cui le feci siano secche poiché rende il contenuto dell’intestino più molle e lubrificato.

Antinfiammatoria

L’azione antinfiammatoria si esplica sia a livello esterno come nel caso di irritazioni cutanee, che in quello interno, rivolto in modo particolare alle mucose. Non a caso è inserita nelle lozioni e saponi per uso orale e intimo.

Antibatterica

La sua presenza nei saponi intimi risulta avere una triplice valenza: oltre a quelle già citate emolliente e quella antinfiammatoria, c’è quella battericida. Gli estratti sia acquosi che alcolici di foglie di malva, hanno dimostrato possedere una spiccata attività contro i batteri Gram positivi e Gram negativi. Agendo su entrambi i tipi di batteri fa si che non via la prevalenza di uno o d’altro tipo, riportando quindi il naturale equilibrio che normalmente è presente nelle mucose.

Prodotti in commercio

Nei negozi di cosmetica si trovano lozioni, creme, unguenti contenenti malva e altre piante lenitivo – emollienti, ma anche soluzioni per risciacqui ed impacchi.

In erboristeria si trova la droga sminuzzata o polverizzata per la preparazione delle tisane. Presente anche sotto forma di tintura madre.

La si ritrova anche in associazione con farmaci come alcuni cortisonici o dei disinfettanti urinari.

Inserita addirittura nel formulario nazionale della Farmacopea Ufficiale per formulazione di supposte al glicerolo.

Controindicazioni

Non sono note interazione farmacologiche.

Avvertenze

In alcuni casi può essere sostituita con foglie di Altea, che ha le medesime indicazioni di trattamento.



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