Maca

Caratteristiche della pianta

La maca, o meglio conosciuta come Ginseng peruviano, è una delle piante meno conosciute, non solo in Italia ma anche nel suo paese d’origine, a causa dei luoghi impervi dove cresce, sulle Ande a oltre i 3000 metri. L’improvviso interesse verso questa pianta da parte dei produttori di integratori e di rimbalzo anche dei consumatori sta nel fatto che i ricercatori hanno confermato ciò che da millenni, cioè dal periodo degli Incas, si sapeva; ovvero è un potente ed efficace afrodisiaco naturale. E tutto ciò che può far aumentare le proprie performance con il partner può essere trasformato in oro da imprenditori capaci.

Il suo nome botanico è Lepidium meyenii. Ovviamente non esistono nomi dialettali che la identifichino, mentre in Europa è conosciuta ovunque con il semplice nome di Maca o ginseng peruviano, tradotto nella lingua opportuna.

La pianta si presenta come rosata basale, le cui foglie esterne, quelle periferiche e più vecchie, sono più grandi. Mentre quelle centrali, ove si origano quelle nuove, sono più piccole. Dal centro di questa rosetta, si erge uno stelo floreale, al cui apice cresce una infiorescenza a racemo, che porta molti piccoli fiori di colore bianco.

Il frutto che deriva è una siliqua a due semi. Questi sono molto piccoli e colorati, colore che poi si riflette anche nella radice della pianta e che identifica le diverse varietà di maca.

I colori che si possono riscontrare nei semi e nelle radici sono giallo dorato, bianco, rosso, porpora, blu, verde e nero. Oltre ad avere caratteristiche comuni, queste varietà sembrano possedere dei caratteri propri che alle altre mancano. Diversità che però sono ancora in fase di accertamento da parte dei botanici e dei fitochimica.

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Coltivazione e origine

L’origini indubbia è quella esclusiva peruviana. Cresce spontaneamente tra i 3000 e 4000 metri di altitudine sulla Cordigliera delle Ande. Rade e rare piante sono state trovate anche in Bolivia, a ridosso del confine con il Perù e sempre ad altissima quota.

Le particolari condizioni climatiche delle Ande, dove ad una elevata temperatura diurna fa seguito una fredda notte, quasi sempre spazzata da venti gelidi e nevicate, senza contare l’aria rarefatta e la particolare intensità della luce, fanno si che la maca possa crescere solo qui e da nessuna altra parte.

La sua propagazione avviene esclusivamente per seme, che date le condizioni, non risulta mai in quiescenza.

Il terreno sul quale è cresce diviene ben presto inutilizzabile se sono si apportano continuamente concimazioni. La maca, infatti, è una pianta che esaurisce il terreno molto velocemente e a tal punto che in alcuni casi mette a rischio la propria sopravvivenza. La presenza di pascoli, però, fa si che vi sia sempre del bestiame nei dintorni, che con i loro escrementi, fertilizzano naturalmente il suolo.

Sapendo ciò, i peruviani pratico la rotazione dei campi, lasciando le culture di maca in un appezzamento di terreno solamente per un anno o poco più. Dopodichè quella porzione di terra sarà lasciata incolta a riposare per almeno un altro anno.

Parti utilizzate

La parte impiegata è costituita dalla radice: consumata fresca o secca.

tecniche di raccolta

Viste le altitudini del suo habitat e gli impervi viottoli andini che limitano il passaggio di macchinari, la pianta è rigorosamente raccolta a mano con il semplice ausilio degli attrezzi che i contadini usavano nel secolo scorso: vanga, piccole e al qualche arnese da taglio.


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Proprietà e uso nella storia

Si scoperto che era una pianta sacra per gli Inca, che la credevano un dono da parte degli dei. Per questo motivo era riservata solamente alle persone più importanti come i guerrieri e i sacerdoti.

Come tutto ciò che arrivava dal Nuovo Mondo, anche la maca suscitò subito molto interesse presso le corti europee che ne vennero a conoscenza grazie al frate Antonio Vásquez de Espinoza, il primo a descrivere questa pianta nel 1598.

Oltre all'uso come cibo veniva utilizzata anche come ricostituente, per aumentare le facoltà fisiche e mentali, oltre che migliorare e risolvere problemi di fertilità e migliorare le prestazioni sessuali.

In pratica gli stessi effetti che gli si attribuiscono tutt’oggi.

descrizione dei principi attivi

Le analisi dei suoi principi attivi non sono ancora del tutto conclusi. Si sa con certezza che la radice è ricca di minerali, vitamine, proteine e alcuni tannini.

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Tra le vitamine troviamo la A, alcune della serie B, la C, D e la E.

Tra i minerali invece, Calcio, fosforo, ferro, iodio, magnesio, potassio, zinco

Sono stati riscontrati anche alcaloidi, Beta-ecdysone, p-metossi-benzil isotiocianato.

Aminoacidi e acidi grassi essenziali. Tra gli steroli isolati invece, il stigmasterolo, il sitosterolo, il campesterolo, e l’ergosterolo.


Maca: Benefici ed avvertenze

Alimento equilibrato

Come fonte alimentare si può dire che grazie all’equilibrio tra carboidrati, proteine, il basso contenuto di lipidi e fibre, risulta essere un alimento completo.

Tonico rinforzante

Il nome di ginseng peruviano non le è stato dato a caso. Come il suo omonimo, anche la maca ha la capacità di stimolare il sistema nervoso incrementano la concentrazione e la memoria. Non sono apporta anche quello slancio in più che serve a superare i periodi di stanchezza cronica, che solitamente da noi si cerca di contenere assumendo integratori minerali e/o vitaminici.

Afrodisiaco

È questa parola che la rende attraente. Infatti risulta avere ottimi risultati non solo nell’aumentare la libido sia maschile che femminile, ma anche migliorando le prestazioni sessuali di entrambi i sessi.

Sembra che sia anche efficace nel trattamento delle disfunzioni erettili e dell’impotenza.

Stesse caratteristiche che si riscontra in una pianta che cresce dall’altra parte del mondo, in Thailandia, e solamente qui: la Butea superba.

Aumento della spermatogenesi

Oltre a stimolare l’appetito sessuale, è stato oggettivamente riscontrato un aumento della capacità di riproduzione nel maschio con un incremento della produzione di spermatozoi, mentre nella femmina si ha una incremento della oogenesi. C’è da dire questi dati sono derivati da osservazioni su topi, ma il fatto che le popolazioni andine ne facevano un uso maggiore quando volevano concepire la prole, allora qualcosa di vero ci sarà pure.

Menopausa

La presenza dei fitosteroli ha la capacità di riequilibrare i livelli ormonali della donna in menopausa, attenuandone i sintomi (vampate di calore, stanchezza, perdita di tessuto osseo, secchezza vaginale). Fa registrare in breve tempo un incremento dei livelli ematici di estradiolo portando ad un miglioramento.

Prodotti in commercio

I pochi prodotti che si trovano in commercio sono i derivati della polvere di radice, come le compresse, le capsule e le tavolette.

Controindicazioni

Non usare in caso di tumore alla prostata o problemi tiroidei.

Avvertenze

L’elevato contenuto di iodio può stimolare la funzionalità della tiroide.


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