Levistico - Levisticum officinalis

Caratteristiche della pianta

Il Levistico è una pianta poco nota nell’ambito dell’erboristeria, ma ha un potenziale inespresso che potrebbe sorprendere anche i più scettici. Purtroppo non ha ampio raggio d’azione, ma limitato all’effetto diuretico.

Levisticum officinale Koch. o Ligusticum levisticum L. deriva dal latino levare = sollevare, allontanare, forse in riferimento al fatto che era capace di allontanare i piccoli mali, gli spiriti maligni o i mal d’amore. Si sa da dove deriva, ma non si è certe a cosa si riferisca.

In inglese prende il nome di lovache (mal d’amore), in francese di liveche; levistico in spagnolo, mentre liebstockel in tedesco.

Tra i sinonimi italiani di levistico, il più comune e conosciuto è quello di sedano di montagna; ma lo ritroviamo anche con i nomi di appio (o oppio) montano, ligustro, sistra, frustich.

Noto anche come levistico scozzese, perché si notò che gli scozzesi erano soliti consumare questa pianta poco nota sia da cotta che da cruda.

Appartiene alla Famiglia delle Ombrellifere, che fa riferimento alla caratteristica forma ad ombrello che assumono le sue infiorescenze. È una pianta erbacea perenne che con le giuste condizioni climatiche e di terreno riesce a raggiungere anche i due metri di altezza.

Il fusto è eretto, leggermente striato ma con evidenti nodi. È ramificato sin dal basso ma superiormente i rami aumentano di numero.

Le foglie, alterne e con picciolo cilindrico, sono grandi ma tripennate, cioè significa che hanno l’aspetto di tre singole foglie che si originano da un medesimo punto. Queste pseudo foglie sono romboidali, con margine dentato – inciso, più marcato nella parte apicale di quella basale.

Il colore è verde cupo, ma lucente; sono assenti peli o peluria.

I fiori sono raccolti in delle infiorescenze ad ombrella, dove ogni singolo stelo portante un fiore, da otto a quindici, parte dal medesimo punto per raggiunge una lunghezza pressoché identica, conferendo per l’appunto una forma ad ombrello.

I singoli fiori gialli sono molto piccoli. Formati da cinque petali orbicolari, interi e leggermente curvati verso l’interno.

La radice fusiforme è lunga e grossa, provvista di numerosa radichette. Di colore bruno-giallo o bruno-rosso cupo, al tatto si presenta molle e spugnosa, mentre all’olfatto richiama un imprecisato odore di spezie da minestra. Il sapore è dolce con leggero ritorno di amaro.

Il frutto biloculare a maturità si separa in due cocchi.

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Coltivazione e origine

Il luogo d’origine del levistico è stato individuato tra l’Asia occidentale e l’Europa orientale, ma ad oggi è pressoché reperibile in tutto il Vecchio Continente e in America settentrionale.

Viene coltivato, i maggiori produttori sono la Polonia, l’Olanda e i paesi balcanici, ma è difficile trovarlo allo stato spontaneo.

Lo si coltiva anche in alcune parti d’Italia, mentre allo stato spontaneo se ne hanno tracce nelle zone alpine, alle quote comprese tra i 600 e i 1500 metri.

Il terreno idoneo nel quale piantare il levistico è quello ricco di sostanze nutritive e humus, che rimanga in penombra e umido. L’estrema secchezza o umidità del terreno sono fattori inibenti la crescita della pianta, mentre è più tollerata una esposizione al sole, purché si provveda a mantenere umido il terreno con costanti irrigazioni.

La riproduzione avviene sia per talea dalla pianta madre che per seme. Nel primo caso si ha una più certa probabilità di attecchimento, oltre una sicura identicità tra vecchia e nuova pianta. con la semina, invece, è avrà una maggiore quantità di prodotto, ma ovviamente alcune caratteristiche potrebbero variare rispetto al precedente innesto.

Parti utilizzate

La parte del levistico che si utilizza in erboristeria è la radice e i rizomi.

In cucina si possono tranquillamente mangiare le foglie sia cotte che crude.

tecniche di raccolta

La raccolta delle radici prevede l’uso di estirpatori che le portino alla luce così da permettere una più facile raccolta a mano. Il passaggio successivo è quello di eliminare il fusto e le parti aeree dalla radici tramite un taglio con una lama ben affilata. Questa operazione viene effettuata all’interno dei magazzini dagli operai, prima che la radice venga messa ad essiccare.


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Proprietà e uso nella storia

Le varie ipotesi sulla derivazione del nome provengono dai diversi usi che si è fatto della pianta.

Il portare indosso parti di levistico serviva ad allontanare gli spiriti maligni, che non resistevano al suo odore. Ma è più probabile che servisse a mascherare la scarsa igiene.

Per i Benedettini riusciva a levare ogni tipo di dolore

Nel medioevo inglese, invece, veniva frequentemente e abbondantemente usata per predisporre l’animo all’amore nei soggetti respinti dal partner (da cui il nome lovache, da love ache, mal d’amore), ma anche il corpo nelle fanciulle più pudiche e riservate. Credenza del tutto sfatata con gli studi moderni.

descrizione dei principi attivi

i principi attivi del levistico sono concentrati nell’olio essenziale, presente in concentrazioni tra lo 0,4 % e il 1,7 %, che si estrae dalla radice. Sono stati isolati diversi componenti tra i quali il ligustilide e i levistolide, che sono quelli caratteristici, ma anche il fellandrene, il pinene, il canfene e il mircene, riscontrabili in molti altri oli essenziali.

Sono presenti anche tracce di falcarindiolo, un fungicida e antibatterico, che è tossico. La sua concentrazione però è talmente bassa che non supera i livelli di sicurezza imposti dagli enti di controllo.


Levistico: Benefici ed avvertenze

Diuretico

L’attività principale del levistico è quella diuretica. Induce una diuresi forzata con l’eliminazione della sola acqua, senza l’interessamento dei sali minerali. Indicata per facilitare l’espulsione di sabbia o renella dai reni.

Antiedema

La capacità di eliminare l’acqua ma non i sali minerali estendono il suo utilizzo anche neicasi di rigonfiamenti edematosi, in modo particolare a quelli formatosi negli arti inferiori.

Carminativo – digestivo

La tisana di radici è un valido aiuto come carminativo, per riassorbire i gas sia gastrici che quelli intestinali. In questa maniera aiuta il corpo per una migliore e più veloce digestione.

Liquoristica

Il suo sapore dolce-amaro viene sfruttato dall’industria di liquori per la fabbricazione di amari e liquori alle erbe.

Prodotti in commercio

In Italia è una pianta poco utilizzata e conosciuta e non esistono preparati di particolare rilievo. Essendo la tisana il metodo di utilizzo del levistico, è probabile trovare o la radice essiccata e triturata per preparare miscele con altre erbe, oppure confezionata singolarmente.

Controindicazioni

Considerata la modalità d’azione nella diuresi forzata, si sconsiglia l’utilizzo a chi è affetto da problemi renali, quali in modo particolare, insufficienza renale o infiammazione del parenchima renale.

È controindicata per edemi da insufficienza renale o cardiaca.

Avvertenze

In caso di uso prolungato, evitare l’esposizione al sole diretto e l’utilizzo di lettini abbronzanti (raggi ultravioletti).



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