Chiodi di garofano

Generalità della pianta

Eugenia caryophyllata Thumb. e Syzygium aromaticum L., sono i due nome botanici che sono stati attribuiti al chiodo di garofano.

Molto conosciuto e apprezzato in culinaria e liquoristica, il chiodo di garofano possiede anche alcune rilevanti proprietà, che solitamente si tende a non considerare dato il suo quasi esclusivo uso in cucina.

Sono degli alberi che possono arrivare anche ai 12 metri di altezza, sempreverdi, ovvero mantengono le foglie per tutto l’anno, il cui tronco si divide quasi subito in due grossi rami principali. La loro corteccia è liscia e grigiastra. Iniziano a produrre frutti dopo 7-8 anni dalla semina. Tutte le loro parti sono fortemente aromatiche: corteccia, foglie, fiori e semi, i quali però perdono il loro aroma con la maturazione.

Le foglie sono ovali, coriacee e hanno una disposizione opposta. Se guardate controluce si possono notare dei puntini tra le lamine: sono le riserve di olio essenziale in esse contenute.

I fiori, che portano numerosi stami, crescono numerosi all’estremità dei rami, dove sono riuniti in corimbi. Hanno 4 petali bianco – rosati che però cadono, lasciano solamente i 4 sepali che a loro volta da verdi diventano rossi. È a questo punto, quando il fiore non c’è più e il seme non si è ancora formato, che si battono gli alberi per recuperarli, quindi seccarli e venderli al mercato.

Il frutto è una bacca allungata, con un solo seme.

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Origine e coltivazione

Il “chiodo di garofano” è una pianta originaria delle isole Molucche, dove cresce spontaneo. È molto coltivato nel Madagascar e a Sumatra, due isole che possiedono il clima caldo umido ideale per la sua crescita, ma anche alle Mauritius e in Brasile. Non gradisce l’altitudine, tant’è che i 500 metri è la quota massima per farlo rendere al meglio.

Voraci di acqua, il terreno deve essere sempre umido, ma ben drenato, e fertile. Prediligono una esposizione al sole e la temperatura non deve mai scendere al di sotto dei 10 gradi.

Parti utilizzate

Si utilizzano le foglie per estrarre l’olio essenziale presente nei granuli tra le due pagine. Dato che è un albero con foglie persistenti, questi si possono raccogliere in qualsiasi periodo dell’anno.

I bocci floreali, invece, sono quelli che, una volta essiccati al sole, noi conosciamo con il nome di chiodi di garofano e che poi vengono utilizzati in cucina.

Tecniche di raccolta

La raccolta del fogliame avviene tagliando alcuni rami per poi separarne le foglie; o con un lavoro più certosino, che non danneggia la pianta ma allunga i tempi e i costi, è quello di farlo a mano.

Per i boccioli floreali, invece si batte l’albero per fari cadere, similmente a come si fa per le olive. Quando sono di buona qualità sono grassi, oleosi, e basta schiacciarli con le dita per far subito uscire una discreta quantità di olio.


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Proprietà e uso nella storia

Conosciuto fin dall’antichità, si sa che i mandarini cinesi erano soliti masticarlo o semplicemente tenerlo in bocca, come una caramella, per profumare l’alito prima di rivolgersi all’imperatore.

Era una delle spezie principali che la Compagnia Olandese delle Indie Orientali importava in Europa nel XV e XVI secolo. In quel periodo le spezie provenienti da quei luoghi, come la cannella e la noce moscata, avevano prezzi esorbitanti, dato che erano molto adoperati sia per conservare il cibo (o nasconderne il sapore dell’andato a male) sia in farmacia.

Da sempre prescritto dai medici come anestetico contro i mal di denti, sia cariati che quelli in crescita.

Per il suo sapore intenso, pungente e dolciastro era considerato un afrodisiaco molto potente, tanto che alcuni conventi proibirono l’uso di tale spezia, per qualsiasi scopo, all’interno del proprio ordine.

Nel complesso fitochimico si ritrovano una elevata quantità di olio volatile, il cui componente principale è l'eugenolo: un liquido oleoso, quasi incolore o giallo chiaro; ha un odore piacevole, speziato, responsabile del caratteristico odore di chiodo di garofano; nell'olio sono presenti anche due principi cristallinizzabili: la cariofillene, che è inodore e sembra essere un fitosterolo, e l’eugenina,

Completano il complesso la presenza di gomma, resina, acido gallo tannico e fibra.


Benefici

È una delle più efficaci piante aromatiche con proprietà carminative, stimolanti – stomachiche. Quindi indicata nei casi di nausea, vomito, flatulenza, indigestione e dispepsia.

Se in cucina prevale il bocciolo dei fiori, il vero potere del chiodo di garofano sta nell’olio essenziale.

Può essere usato per stimolatore della peristalsi, ma in questo caso è solo una reazione all’irritazione locale che produce.

Più utile e conosciuto il suo potere antisettico, antifungino;. Si può emulsionare con l’acqua per ottenere delle lavande utili contro batteri e funghi clinicamente rilevanti, come la candida, compresi i ceppi resistenti al fluconazolo; anche se in questo caso c’è bisogno di maggiori indagini e test da parte degli scienziati.

È un ottimo rimedio casalingo contro il mal di denti. Infatti la sua attività analgesica è da sempre usata per questi fastidiosi dolori: riesce a far passare momentaneamente il dolore provocato da una carie, nell’attesa di andare dal dentista.

È stato usato con successo come espettorante nei disturbi bronchiali.

L’infuso di pianta fresca, invece, ha attività astringente.

L'estratto idroalcolico di chiodi di garofano essiccati è efficace nella protezione delle ossa contro osteoporosi, preservandone la densità.

In vitro, l’olio essenziale di chiodi di garofano si è mostrato responsabile di una azione contro il protozoo parassita Giardia lamblia, e quindi avere un potenziale per il suo impiego come agente terapeutico contro la giardiasi.


Chiodi di garofano: Prodotti e avvertenze

Prodotti in commercio

In commercio si trovano i boccioli essiccati, in forma intera, che sono da preferirsi a quelli in povere, anche se è di più facile utilizzo. Infatti alcuni commercianti disonesti tendono a miscelare nella polvere dei boccioli, quella dei rami, deprezzandone la qualità e l’aroma.

Ci sono boccette di olio essenziale, le quali per conservare tutte le sue proprietà integre, devono essere rigorosamente scure, per non subire l’azione degradante dei raggi solari.

Se invece si preferisce la tisana o l’infuso, non c’è che l’imbarazzo della scelta nelle marche e nelle associazioni.

Controindicazioni

È controindicato in gravidanza e nell'allattamento.

Riduce i livelli epatici di glutatione: va usato con prudenza in chi ha patologie epatiche

Può avere interazioni farmacologiche con i barbiturici, prolungandone l’effetto.

Avvertenze

Può dare reazioni di sensibilizzazione a livello cutaneo



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