Camomilla romana - Anthemis nobilis

Caratteristiche della pianta

L’Anthemis nobilis o Chamaemelum nobilis è una Asteracea, (che ancor oggi vengono chiamate composite) tra le più conosciute: è infatti la famosa camomilla romana.

La camomilla romana è una pianta erbacea che in Europa e anche in Italia si trova allo stato spontaneo. Ma la sua diffusione è maggiore perché viene coltivata in molti stati per sfruttarne le sue attività fitoterapiche.

Ha un fusto ramificato e debole che gli comporta un portamento prostrato, ovvero la maggior parte della pianta striscia a livello del suolo per poi ergesi fino ad una altezza di circa 30-35 cm.

Le foglie bipennatosette sono delle lacinie molto fitte e brevi (al contrario della camomilla comune, o Matricaria recutita, con la quale spesso è confusa), che terminano a punta. Hanno quasi l’aspetto di un ventaglio di piume, ma meno leggiadro e morbido.

Come tutte le composite, produce dei capolini che poi portano i fiori veri e propri.

I capolini sono piccoli in spontaneo, più grandi nelle coltivazione; comprendono fiori ligulati bianchi all’esterno e fiori tubulari gialli al centro, che nei campi coltivati tendono a sparire per lasciar spazio solo ai ligulati.

La camomilla romane entra in fioritura nel mese di maggio e prosegue poi per tutta l’estate.

Il ricettacolo è pieno e con forma emisferica (caratteristica fondamentale che la differisce dalla camomilla comune).

Il frutto è un achenio piccolo, glabro e lucido. Di colorazione verdognola.

I semi maturano tra agosto e settembre.

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Coltivazione e origine

Dettaglio di un fiore gialloIl nome specifico romana non sta ad indicare l’origine nelle campagne romane, ma semplicemente perché la si riteneva migliore di quella comune. L’equivoco del nome con la sua origine nacque nel 1588, quando Giovacchino Camerario trovò una pianta di Anthemis (semplicemente sfuggita dalle coltivazioni) nella campagna romana.

È una pianta “mediterranea”. Ovvero ama il sole e il caldo, disprezza le correnti d’aria. Non sopporta gli inverni rigidi e la troppo umidità notturna, che invece la mattina è ben sopportata.

Il terreno deve essere tendere all’acido, non troppo profondo né arido né troppo fertile, per cui solitamente si evita di concimare. E che sia ben drenato o potrebbe essere attaccata dalle muffe.

Assolutamente dannosa l’irrigazione a pioggia, che potrebbe far annerire i fiori prima ancora che arrivino a maturazione. Quindi sarebbe meglio predisporre degli impianti a scorrimento, in caso la natura non provveda da se a fornirgli l’acqua.

La pianta si moltiplica per divisione della pianta madre, perché le varietà coltivate sono state incrociate più volte per avere una resa massima, ma questo a comportato la loro sterilità in campo.

Affinché si propaghi la specie che si coltiva, bisogna prelevare una parte del fusto, possibilmente quello più giovane, ma che sia provvisto di radici, non appena la fioritura è terminata.

Parti utilizzate

Le parti della camomilla che si utilizzano sono i capolini, che vanno raccolti all'inizio della fioritura, quando non sono ancora ben schiusi. Considerando la giornata, allora la raccolta si effettua quando il solo è ancora basso e non c’è ancora troppo caldo per evitare che fiori bianchi divengano scuri e perdano i loro componenti attivi.

tecniche di raccolta

La raccolta dei soli capolini deve avvenire per forza a mano poiché non esiste ancora un macchinario in grado di selezionarli ignorando il resto della pianta. Al massimo si utilizzano dei pettini o rastrelli per rasparli via, mentre le foglie eventualmente strappate non vengono trattenute e cadono per terra.


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Proprietà e uso nella storia

Sembra una pianta sconosciuta ai medici ed erboristi dell’antichità, quindi non viene citata negli scritti del tempo.

In tempi più recenti è stata utilizzata con scopi calmanti e antiinfiammatori, al pari della camomilla comune.

Dalla camomilla romana si estrae un olio essenziale che è caratterizzato da una composizione completamente diversa da quella della sua “gemella” camomilla comune, ma che apporta gli stessi benefici.

La molecola più rappresentativa dell'olio essenziale è il camazulene, presente solamente in tracce, che conferisce un brillante color blu, ma meno intenso dell’altra camomilla; fino al 80% di esteri (angelato di isobutile e isoamilangelato), lattoni sesquiterpenici come i cermacranolidi (come la nobilina e sui derivati), acido caffeico, flavonoidi (apigenina, luteolina), cumarine e catecoli.


Camomilla romana: Benefici e avvertenze

È stomachica ed eupeptica, quindi consigliata nel caso di abbondanti mangiate e digestioni difficoltose.

Ha una spiccata attività emmenagoga, promuovendo e regolarizzando il ciclo mestruale, soprattutto in caso dismenorrea.

Carminativo: favorisce l’eliminazione dei gas intestinali e dello stomaco.

Antispasmodico: utile per i crampi allo stomaco o i dolori mestruali

Antiinfiammatorio: utilizzato per uso topico, in creme, pomate o semplicemente in impacchi, per la pulizia delle ferite, per calmare i rossori e le infiammazioni della pelle e mucose (congiuntivali, vaginali e orali)

L'infuso dei fiori è un ottimo “calmante dei nervi” e favorisce il sonno.

In cosmesi la si addiziona agli shampoo per schiarire i capelli biondi.

Tonificante e calmante: una bagno caldo in cui siano state inserite alcune gocce del suo olio essenziale, è un ottimo toccasana contro i dolori muscolari (rilassante), i reumatismi e dolori di schiena (antiinfiammatorio).

L’olio essenziale si utilizza anche per massaggio e frizioni.

Per il suo spiccato gusto amaro è diffusamente utilizzato in campo liquoristico, come nelle preparazione del vermouth.

Prodotti in commercio

Creme per la pelle e shampoo schiarenti per capelli

Confezionata per tisane ed infusi.

Boccette di olio essenziale e acqua profumata.

Controindicazioni

Non ha interazioni con i farmaci.

Avvertenze

Può causare anafilassi, asma e orticaria da intolleranza, in quanto la nobilina è una forte agente allergenico.



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