Calendula - Calendula officinalis

Caratteristiche della pianta

La calendula officinalis L. è una margheritina della famiglia delle Asteracee o composite. Il suo nome deriva dal termine latino Calendae, con il quale si indicava il primo giorno del mese, poiché si narra che i suoi fiori si aprissero dal primo giorno del mese.

È una pianta annuale o biennale, suffruticosa ovvero parte strisciante e in parte con crescita verticale. I suoi fusti sono verdi, vuoti internamente ma robusti a causa di una parziale lignificazione alla base degli stessi; ramificati e ricoperti da una leggera peluria. Possono arrivare fino a circa 50 centimetri di altezza.

Le foglie basali sono disposte a rosetta, alterne, sessili e spatolate. Con margine leggermente dentato. Quelle superiori sono lanceolate e amplessicauli. Entrambe presentano una leggera peluria.

I fiori, portati dalle solitarie infiorescenze terminali a capolino, sono ligulati all’esterno e tubulosi nella parte interna. Sono di varie sfumature che vanno dal giallo chiaro (forma superba) all’arancio scuro (forma isabellina). I capolini hanno la caratteristica di chiudersi al calar della sera per poi riaprirsi con il sorgere del sole (se al mattino non si aprono, allora c’è da aspettarsi che piova).

La fioritura avviene dalla tarda primavera fin tutta l’estate.

Il frutto che viene prodotto è un achenio arcuato e liscio ma con la presenza di due punte su un dorso.

Fiore di colore arancio della calendula

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Coltivazione e origine

Cespuglio di calenduleNativa dell’Europa meridionale è da molto tempo coltivata come pianta ornamentale. Oggi si è diffusa in tutte le zone temperate.

Il seme si pianta direttamente in campo e dopo sole 2 settimane già spuntano le prime piantine. Predilige i luoghi assolati, con un terreno ricco. A tal proposito è bene concimarla con prodotti dove si predilige la presenza di fosforo e potassio; meno azoto, che farebbe sviluppare eccessivamente la parte fogliare.

Patisce molto l’umidità, che è la causa principale del suo ammalarsi, solitamente risolvibile con un trattamento di zolfo (verificare prima il tipo di aggressione che sta subendo).

Per avere dei capolini più grandi e una resa maggiore, conviene seminare in autunno direttamente in campo. Se invece si fa in inverno, allora c’è bisogno dell’ausilio del semenzaio, che farà sviluppare il seme al sicuro, fino a che non verrà messo in campo nella primavera successiva.

Parti utilizzate

Si utilizzano i capolini, che vengono raccolti poco prima della fioritura, in modo tale che la concentrazione dei principi attivi sia massima.

tecniche di raccolta

La raccolta avviene a mano con dei pettini o rastrelli, solitamente di legno, per il prelievo dei soli capolini, oppure con macchinari che prelevano anche parte del fogliame; allora in questo caso c’è bisogno di una separazione successiva prima che passino alla fase di lavorazione.

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Proprietà e uso nella storia

Gli Atzechi credevano che la Calendula fosse nata dal sangue dei propri guerrieri, morti nel combattere Fernando Cortez.

Non si hanno notizie di un suo utilizzo medicamentoso, si sa però che gli antichi romani utilizzassero i suoi fiori come succedaneo dello zafferano. Inoltre spremendo i fiori, ottenevano una tintura gialla per le vesti. I latini erano anche soliti chiamarla con il nome di Solsequium, poiché i suoi fiori seguono il percorso del sole.

È ricca di principi attivi, che la inseriscono in molteplici campi di applicazione.

Tra i principali composti troviamo saponine, terpeni, alcooli come l’urnene, il faradico, il lupene, acido salicilico, carotenoidi e xantofille, flavonoidi, cumarine, mucillagini e resine.

Dai fiori si estrae anche un olio essenziale, i cui composti principali sono l’alfa-cadinolo, il T-cadinolo, l’alfa-tuiene.


Benefici e avvertenze

Molteplici gli usi che si fanno della calendula.

Emolliente

Uno dei più conosciuti è quello emolliente, dovuto alle mucillagini, che però è solo marginale.

Antimicrobico - fungicida

Ha un’azione antimicrobica e fungicida, dovuta all’azione di terpeni ed alcoli. A volte si trova nei prodotti per il lavaggio delle parti intime femminili poiché riesce a contrastare il proliferare della Candida albicans.

In caso di “naso chiuso”, stimola gli starnuti e la secrezione di muco, anche per questo viene usata per le adeniti nei giovani, causate da micobatteri non tubercolari.

Antinfiammatorio

La presenza dell’acido salicilico, fa si che possa essere usato come antiinfiammatorio. Utile in caso di piaghe da decubito e punture di insetti o meduse, sulle quali su può anche strofinare direttamente il capolino, acne, eruzioni cutanee, eritemi solari. O più semplicemente arrossamenti della cute. Ideale per i rossori da pannolino nei neonati.

Come uso interno invece, è attiva contro le ulcere gastriche.

Emmenagogo

Ha la caratterista di favorire e regolarizzare le mestruazioni, alleviandone al contempo stesso i dolori.

Antispasmodica, diaforetica e carminativa (ottima la tisana post pranzo per evitare ed eliminare problemi di aria nell’intestino).

Coleretica

Esercita un azione sulla fegato in modo che aumenti l’afflusso di bile nell’intestino, facilitando così la digestione dei grassi.

Lassativa

Il succo spremuto dalle foglie, dapprima con un sapore dolce ma viscido, per poi divenire salino, è stato somministrato in caso di stipsi e si è dimostrato molto efficace.

Sollievo da congiuntiviti

Come rimedio casalingo, una tisana dei suoi capolini è un toccasana per gli occhi infiammati e doloranti.

Altri usi riguardano il trattamento di disturbi circolatori venosi come flebiti, vene varicose emorroidi.


Calendula: Prodotti e avvertenze

Prodotti in commercio

Vista la sua efficacia come uso topico, la ritroviamo come ingrediente principale in creme, lozioni, gel e pomate per il trattamento della cute irritata o secca.

Ci sono anche tinture, estratti e tisane (queste sono molto diffuse in Germania, e in molti casi la calendula vi rientra anche se non serve per quel determinato disturbo), a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare.

E possibile preparare anche gli infusi, versando dell’acqua bollente su appena 1 grammo di droga (ovvero un cucchiaino da the abbondante). Lasciare riposare per 5-10 minuti e filtrare.

Controindicazioni

Sono esenti effetti tossici o irritanti.

Avvertenze

In utilizzare se si soggetti anche ad una sola sospetta allergia da asteracee, che può dar luogo a pruriti, eritemi e, nei casi più gravi a delle bolle cutanee.


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