È originaria dell’India, Pakistan e della Cina.
Durante gli scambi tra Occidente ed Oriente è stata importata in Arabia e in Africa, dove si è acclimatata alla perfezione, in modo particolare in Oman, Yemen, e Corno d’Africa (Somalia e Etiopia).È una pianta che non viene coltivata, ma si utilizzano quelle spontanee data la loro ampia diffusione.La resina raccolta per incisione del tronco. tecniche di raccoltaSul tronco dell’albero vengono praticate delle incisioni in modo tale che la resina fuoriesca e venga a contatto con l’aria. La sua raccolta non è immediata, ma bisogna attendere circa tre mesi in modo tale che raggiunga la giusta consistenza per la raccolta ed avere cosi il massimo profitto.Ovviamente alcune gocce di resina possono cadere a terra, ma non vengono perse. Sono raccolte a parte e verranno vendute come prodotto di qualità inferiore date le impurità dovute al contatto con il terreno. La raccolta delle gocce giallo-ambra, si effettua per tutta la stagione estiva prima dell’inizio delle piogge, che costringono ad un’interruzione forzata. Migramed - 60 capsule vegetali Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,99€ |
L’incenso è conosciuto da sempre. Se ne hanno notizie da Erodoto, che ci informa che a Babilonia veniva bruciato ogni anno sugli altari per ringraziarsi gli dei.
L'uso religioso dell'incenso non era esclusivo dei babilonesi, ma anche i persiani e gli assiri lo offrivano ai propri dei. I romani invece furono tra i primi che lo bruciarono anche in occasioni laiche, per incontri importanti di stato o per visite private di rilievo.E in questo periodo come non citare i tre re magi, che tramite il vangelo di Matteo sappiamo aver offerto anche dell’incenso come dono al Bambino Gesù.L’essudato deve il suo aspetto per la presenza di resine e gomme, mentre il profumo è originato dagli oli essenziali. Nella frazione resinosa troviamo molti terpeni (mono e triterpeni). L’altra frazione, quella gommosa, è formata da polisaccaridi.Infine si evidenziano sostanze importanti come gli acidi pentaciclici, detti acidi boswellici, perché isolati per la prima volta in questa famiglia. La loro azione è quella antinfiammatoria, tanto efficace da essere studiata nei dettagli ed è stato riscontrato un meccanismo simile a quello dei farmaci antinfiammatori non steroidei, i Fans.Gli acidi boswellici bloccano la sintesi dei leucotrieni, responsabili del processo antinfiammatorio, sia acuto che cronico, ma non quella delle prostaglandine, che sono coinvolte sia nel processo antiinfiammatorio che nella protezione della mucosa gastrica.Ecco perché sono “migliori” dei Fans, che bloccano anche le prostaglandine e quindi possono portare a bruciori di stomaco.Antinfiammatorio
Agli acidi boswellici, come detto, vengono utilizzati come potenti antinfiammatori. Per questo vengono somministrati contro i reumatismi, l’artrosi e perfino l’artrite reumatoide iniziale.La loro potenza è paragonabile quella dei Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei, come per esempio l’aspirina o il diclofenac), ma non bloccano la produzione delle prostaglandine, che oltre nel processo di controllo dell’infiammazione, sono coinvolte anche nella diminuzione del rilascio dell’acido cloridrico nello stomaco e nel contemporaneo aumento del muco protettore della mucosa gastrica. Effetto finale: gli acidi boswellici non hanno bisogno di gastroprotettori perché non danno problemi di acidità o ulcere gastriche. La loro capacità di interagire con i processi infiammatori cronici, fa si che vengano usati anche nell’asma bronchiale e nella colite ulcerosa.Antibiotico – antibattericoAlcuni recenti studi in vitro su 112 batteri patogeni hanno dimostrato che i principi attivi della boswelliana hanno un interessante e apprezzabile effetto antibatterico contro i batteri Gram positivi. Gli esperimenti eseguiti hanno mostrato la loro capacità di ridurre il proliferarsi dei batteri e abbattere e inibire la formazione del biofilm da essi prodotto. Attualmente si studi come applicare questa scoperta per la produzione di nuovi farmaci antibatterici.CosmeticaIn cosmetica è utilizzata per il trattamento della seborrea e della pelle grassa e arrossabili. Infatti questi due processi sono spesso accompagnati o causati da delle infiammazioni locali.Ovviamente il suo caratteristico odore, viene sfruttato nella creazione e produzione di candele profumate e diffusori di aromi, utilizzati nell’aromaterapia come rilassanti.In commercio si può trovare l’estratto secco nebulizzato e titolato in acidi boswellici con un minimo del 4%.Un altro prodotto reperibile sono le confezioni di compresse.ControindicazioniNon sembra avere alcuna interazione con i farmaci. Ma se si fosse intenzionati ad utilizzarla come antinfiammatorio, allora è bene consultare il propro medicoAvvertenzeRaramente si potrebbero verificare nausee e diarreaLa loro capacità di interagire con i processi infiammatori cronici, fa si che vengano usati anche nell’asma bronchiale e nella colite ulcerosa.Antibiotico – antibattericoAlcuni recenti studi in vitro su 112 batteri patogeni hanno dimostrato che i principi attivi della boswelliana hanno un interessante e apprezzabile effetto antibatterico contro i batteri Gram positivi. Gli esperimenti eseguiti hanno mostrato la loro capacità di ridurre il proliferarsi dei batteri e abbattere e inibire la formazione del biofilm da essi prodotto. Attualmente si studi come applicare questa scoperta per la produzione di nuovi farmaci antibatterici.CosmeticaIn cosmetica è utilizzata per il trattamento della seborrea e della pelle grassa e arrossabili. Infatti questi due processi sono spesso accompagnati o causati da delle infiammazioni locali.Ovviamente il suo caratteristico odore, viene sfruttato nella creazione e produzione di candele profumate e diffusori di aromi, utilizzati nell’aromaterapia come rilassanti.
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