Betulla - Betula

Caratteristiche della pianta

Il termine generico di betulla racchiude una quarantina di specie di piante monoiche che ricadono tutte sotto il Genere chiamato Betula, facente parte della Famiglia delle Betulacee.

Sono coltivate soprattutto come piante ornamentali, ma la loro corteccia nasconde proprietà erboristiche interessanti.

In Italia esistono due specie di Betulle, la Betula alba L. e la Betula pubescens o verrucosa. Nonostante siano entrambe attive, ci concentreremo sulla Betula alba poiché, oltre ad essere la più diffusa, è anche quella coltivata per l’utilizzo della corteccia.

Betollo, beola, bida, midolla, dedieja, bogol, spazzadorare, bagolaro, bidello, alvaniello, betudda vituddo, sono solo alcuni nomi regionali che vengono assegnati alla betulla, senza distinzione di specie.

Bouleau blanc, silver birch, hangebokke, abedul, sono i rispettivi termini stranieri che vengono usati in Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna per identificare questo albero.

La Betulla è per lo più un albero alto fino ai 25 metri, anche se si può trovare come arbusto, la cui peculiare caratteristica è la corteccia bianca, che prima è liscia e poi si sfoglia in strisce orizzontali di consistenza cartacea.

I lunghi rami sono sottili, ma flessibili.

Le foglie sono semplici, alterne , di forma ovato-triangolari e lucenti (al contrario della Betula pubescens che ha questo nome per la presenza di peli sulla pagina inferiore delle foglie). I loro margine è dentellato e sono attaccata al ramo da un lungo picciolo.

Essendo monoica, esistono piante maschili e femminili, che si distinguono per le diverse infiorescenze, amenti, che producono. Gli amenti maschili, staminiferi, sono pendenti, sessili e gracili. Quelli pistilliferi, femminili, sono più corti, solitari e laterali, formati da squame.

I frutti sono delle samare alate con 2 lobi.

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Coltivazione e origine

La Betulla è una pianta da clima freddo, per questo è diffusa soprattutto nei paesi nordici; però la possiamo trovarla anche al sud ma ad altitudini non inferiori agli 800 metri, come accade in Sicilia, sull’Etna, dove cresce una specie endemica.

È una pianta che cresce abbastanza velocemente se si tiene conto che è un albero. Preferisce i terreni tendenzialmente acidi e leggeri; il terreno deve essere sempre sufficientemente umido e organico, ma non devono mai formarsi dei ristagni idrici, che potrebbero causare il marcire delle radici, in modo particolare se la pianta è giovane.

La propagazione delle Betulla avviene sia per seme che per talea. Il seme però deve essere mantenuto in semenzaio o serra per almeno 2 anni prima di poter essere trasferito in campo. Anche per le talee sarebbe ideale farle radicare per qualche anno prima di interrarle all’aperto.

Può essere attaccata da sia afidi, eliminabili con antiparassitario oppure dallo scolitide della betulla, un coleottero che scava gallerie nel tronco e nei rami, difficilmente eliminabile.

Parti utilizzate

Di questo albero si utilizzano diverse parti. Innanzitutto la corteccia, ricca di tannini, poi anche le foglie ed infine le gemme.

In alcuni casi viene usato anche il carbone prodotto dal suo legno.

tecniche di raccolta

La raccolta avviene con l’ausilio di scale o ponteggi elevatori dato che si tratta di un albero particolarmente alto.

La raccolta delle foglie avviene con la potatura dei rami, che una volta a terra, verranno spogliati dalle foglie. Volendo si possono raccogliere direttamente le foglie senza tagliare i rami, ma questo è un lavoro lungo e laborioso che non avrebbe senso in caso di coltivazioni estensive.

Questa tipologia di raccolta invece sarebbe consigliata per le gemme, data la loro delicatezza.

Per la corteccia, la si incide con dei lamierini dove necessita, per poi “sfogliarla” dal tronco. È un lavoro abbastanza facile dato che si stacca senza troppe difficoltà.


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Proprietà e uso nella storia

I romani conoscevano e sfruttavano il legno di betulla, ma per costruire utensili, non per curarsi. Con essa, infatti, venivano realizzate le verghe dei fasci littori e dei frustini da sferzare sugli scolari indisciplinati.

Il primo uso sensato della Betulla si ha con il Mattioli, che la indica come rimedio per purificare i reni, anche dai calcoli, eliminare le macchie dal viso e curare le ulcere orali.

La corteccia è raccolta oltre che per l’enorme quantità di tannini che da essa si possono estrarre, anche per la presenza di un olio essenziale che contiene cresolo, xilenolo e guaiacolo. In più si può estrarre una materia colorante che a seconda della concentrazione e lavorazione da colorazioni rosse, marroni e gialle.

Le foglie sono ricche di flavonoidi come iperoside e quercitrina, e glicosidi. Saponine, terpeni e vitamina C. Inoltre sono presenti specifiche molecole glucosidate chiamati betualbosidi, come il glutino e l’alnulina.

Le gemme sono la parte più ricca in olio essenziale, fino all’8%. Questo è ricco di betulenolo e altri sesquiterpeni.


Betulla: Benefici e avvertenze

Antinfiammatorio

Gli impiastri di foglie, applicati esternamente su contusioni o ematomi, esplicano una pregevole azione antinfiammatoria dovuta all’alta concentrazione di salicilato di metile, molecola ormai caduta in disuso nell’industria farmaceutica, ma che mantiene sempre il suo potere.

Diuretico

Per uso interno, invece, il decotto, ma meglio ancora la tisana, di foglie di Betulla risulta avere una notevole azione diuretica. Questa si usa per lo più nei casi di gotta, iperazotemia e litiasi urinaria (calcoli renali).

Disinfettante urinario

Durante la preparazione delle tisane con le foglie, vengono estratte anche le molecole che attive come antinfiammatori cutanei. Queste esplicano il loro effetto anche all’interno, disinfettando e, se necessario come in caso di irritazioni, disinfiammando il tratto urinario.

Carbone vegetale

Dal sul legno si ricava uno dei migliori carboni vegetali che vengono impiegati per l’assorbimento dei gas intestinali e gastrici. Un suo impiastro è impiegato contro gli eczemi cutanei.

Cosmesi – pelli grasse

Le gemme di betulla trovano largo impiego nella creazione di creme cosmetiche indicate per pelli grasse. Hanno la capacità di purificare e lenire questo tipo di pelli, “normalizzandole”.

In più oggi hanno trovato un impiego più ampio grazie alla capacità di ridurre i noduli fibro-connettivali.

Prodotti in commercio

Come per altre piante, anche per la betulla è possibile reperire in commercio molti i tipi di preparazioni erboristiche. Maggiormente presenti sono le gemme e le foglie per la preparazione di tisane e decotti, mentre la corteccia è presente solamente in minima parte, in quanto i suoi utilizzatori principali sono l’industria conciera, per via dei tannini, e quella dei coloranti.

Anche la presenza di olio essenziale non è molto diffusa, sebbene sia un ottimo prodotto contro gli eczemi e il mantenimento sano della pelle del viso.

Controindicazioni

Non è indicata in caso di insufficienza cardiaca o renale.

Avvertenze

Il polline della betulla può essere causa di riniti o congiuntiviti allergiche.


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