Beccabunga - Veronica beccabumga

Generalità e caratteristiche della pianta

La Veronica beccabunga L. è una pianta della famiglia delle Scrophulariaceae. Cresce ai margini dei ruscelli e dei fossati, dove il terreno è fortemente umido. La si trova in tutta l’Europa, il Nord Africa e Asia occidentale. Nelle zone montagnose del nord Italia è abbastanza comune, infatti arriva a crescere fino ai 2400 metri; mentre al sud risulta essere più rara, a causa dei lunghi periodi di siccità estiva. Spesso cresce accanto al crescione (Nasturtium officinale), con il quale viene raccolto per essere servito ad insalata.

Tra i suoi nomi comuni, oltre che beccabunga, troviamo anche erba grassa, cressa, crescione (nome improprio come già detto), lattuchella d’acqua, sgrisulo, favas, cressòn, eccabonga, erba favassina, Erba di tracina.

Piante erbacea perenne, glabra alta dai 20 ai 60 cm, con un rizoma serpeggiante dal quale crescono ciuffi di radici secondarie all’altezza dei suoi nodi.

Il fusto è sì prostrato, ma poi si solleva fino a mezzo metro. La formazione delle nuove gemme però si ha al livello del terreno. Inoltre i fusti risultano vuoti, cilindrici, carnosi e ramificati.

Le foglie coriacee, di colore verde scuro, sono di forma ovale, appuntite all’apice, con una lieve dentellatura lungo tutto il margine. Presentano anche un piccolo picciolo.

I fiori di colore blu brillante, con venature più scure e la base bianca, sono piuttosto numerosi, raccolti in semplici racemi ascellari. Il calice è a quattro lobi, ovati e acuti; anche la corolla è formata da 4 elementi patenti, cioè da quattro petali interi che sporgono formando un ad angolo retto. Cominciano a fiorire ad aprire e maggio e continueranno per la maggior parte dell'estate, ma la massima fioritura si avrà in giugno.

Il frutto è una capsula tondeggiante priva di peli e presenta due solchi; i semi sono ovali, lisci e con la faccia interna piatta.

Veronica beccabunga

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Origine e coltivazione

Veronica beccabungaDi origine imprecisata, ma la ritroviamo pressoché dappertutto dall’Europa al Giappone, passando anche dalle pendici dell’Himalaya. Presente anche in Africa. Mentre negli Stati Uniti la troviamo soprattutto nel nord est. Ovviamente in alcune zone è più abbondante, in altre è più rara.

Per trovarla si può andare a cercarla lungo i fiumi, laghi o sorgenti. Dove vi è un terreno molto umido, ma con esposizione al sole, in quanto necessita alcune ore di sole al giorno.

Visto il suo habitat, si intuisce che è una pianta che non teme né l’umido né il freddo, quindi cresce con una certa facilità in giardino. Proprio a causa del suo gradimento per zone umide, è soggetta all’attacco di funghi, che si possono prevenire o curare con gli opportuni prodotti, a seconda del tipo di invasione in atto.

Si utilizza la pianta nella sua interezza, con l’unica esclusione delle radici. Il suo impiego avverrà da fresca, senza bisogno di sottoporla ad essicazione.

La raccolta avviene a mano con il taglio effettuato con le forbici, per non rovinare le radici e permetterle di ricrescere.

Quando la si raccoglie allo stato spontaneo, bisogna stare attenti alle sanguisughe, in quando questi animali si trovano spesso nei pressi della beccabunga.

Se si ha intenzione di essiccarla, bisognerà prestare un’attenzione maggiore durante il processo, in quanto essendo una pianta ricca di acqua potrebbe tendere ad ammuffire se il locale non è ben arieggiato; quindi il locale deve avere un’aria secca, ma deve anche evitare che la pianta entri direttamente a contato con i raggi solari.


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Proprietà e uso nella storia

In passato le foglie sono state applicate alle ferite, anche se la sua proprietà cicatrizzante sembra essere lieve. A volte veniva usata contro lividi ed ustioni.

Nel XIV secolo, la Beccabunga ha visto la sua "età d'oro", quando venne adoperata per molti disturbi comuni, tra cui gonfiori vari e gotta, dovuti ad un eccessivo consumo di carne.

La beccabunga, mescolata con aceto o acqua, veniva utilizzata per i bendaggi contro il mal di testa, o per le persone sotto shock.

La composizione della Beccabunga è piuttosto semplice e comune. A parte uno specifico principio amaro,quale il glucoside veronicina, che si ritrovano solo in questa pianta, presenta tannini e saponine facilmente riscontrabili in altre specie.

Si può estrarre anche un un olio essenziale volatile e qualche sulfuro. Vitamina C, sali organici completano gli elementi in essa contenuti.


Benefici

Digestivo

Le proprietà digestive-toniche provengono dai principi amari, che aiutano in caso di abbondanti mangiate che impegnano lo stomaco per molto tempo.

Antiacneica – antiarrossamento

Ancora oggi si utilizza sulle infiammazioni della pelle, come foruncoli, acne, eritemi o leggere scottature. Oltre che come disinfettante del cavo orale.

Diuretico

L'infuso delle foglie è raccomandato per impurità del sangue e come diuretico a intensità medio-lieve.

Antiscorbuto

La presenza della vitamina C, fa si che sia anche usata come fonte di tale vitamina. Un tempo si preparavano delle bevande antiscorbuto a base di succo di beccabunga e arance.

Le parti aeree, mescolate con radice di rafano, foglie di piantaggine e miele, venivano utilizzate per preparare uno sciroppo consumato per alleviare le malattie polmonari.

Si può anche utilizzare in cucina come ingrediente di insalate a crudo, a cui dona un sapore piccante, oppure come ingrediente di salse. In questo caso sembra avere un leggero effetto lassativo.


Beccabunga: Prodotti in commercio e avvertenze

Prodotti in commercio

In Italia, la Veronica beccabunga è una pianta poco usata in erboristeria, quasi sconosciuta e quindi sono pressochè assenti prodotti di interesse in commercio. I pochi e rari prodotti che si possono trovare provvengono dalla Germania, dove la cultura dell'erboristeria è più radicata e offre maggiori varietà di piante da utilizzare.

Considerando gli usi che se ne possono fare, si potrebbero trovare essiccati di foglie per impacchi o tisane, e estratti secchi.

Controindicazioni

Si sconsiglia l’uso da parte di atleti sottoposti a controlli antidoping, in quanto in alcuni casi sono stati riscontrati effetti anabolizzanti leggeri, che andrebbero comunque ad alterare i valori di controllo.

Non sembra avere alcuna interazione con farmaci.

Avvertenze

Rivolgersi sempre al proprio erborista o medico di famiglia prima di assumere qualsiasi preparato fitoterapico/erboristico per conto proprio.



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