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A livello geografico è possibile fare un’altra differenza tra le diverse specie di piante di mirtillo. In genere, quelle europee hanno una natura arbustiva che non superano il mezzo metro di altezza, le bacche sono dalla forma leggermente ovali e sono spesso raggruppate in una sorta di grappolo. I mirtilli provenienti dall’America e denominati, “giganti americani”, sono caratterizzati come indica il nome stesso, da piante più alte, dei veri e propri alberi dalle bacche più grosse e polpose. Dal punto di vista della coltivazione la specie che dà maggiori soddisfazioni è il gigante d’America, in quanto non solo da una pianta matura si ricavano oltre un chilo e mezzo di frutti, ma anche perché si adattano a diversi ambienti anche se prediligono un habitat montano. Il mirtillo oltre ad essere coltivato in terreno si presa anche alla coltivazione in vaso in quanto le radici non si estendono molto in profondità e si adattano bene al contenitore in cui si trovano. Condizione necessaria, però, per la coltivazione in vaso è il ph del terreno che deve essere mantenuto ad un livello di 4,5 – 5, cosa che è alquanto semplice soprattutto per una quantità ridotta che è quella contenuta in un vaso piuttosto che in un intero terreno di diverse dimensioni.
La pianta di mirtillo non è una pianta che da soddisfazioni subito. Essa ha bisogno di diversi mesi prima di mostare i suoi frutti. Quando ci si dedica a questa pianta, dunque, è necessario utilizzare tanta pazienza ed attenzione alle diverse fasi di coltivazione. Perché avvenga la fioritura in primavera, la pianta di mirtillo deve essere innestata o piantata molti mesi prima in modo che nella stagione estiva comincia ad estendere il suo apparato radicale nel terreno. Come sempre, si consiglia la propagazione per talea piuttosto che l’impianto del seme in quanto è una pianta che non prende al primo colpo, anzi, anche nel caso delle talee si consiglia di impiantare in numero maggiore di una. È importante garantire un buon tasso di umidità alla pianta per una crescita corretta. Essa resiste bene a temperature anche molto basse, ma al contrario non sopporta condizioni di aridità climatica e del terreno. Se prestate le dovute attenzioni alla pianta essa garantirà una sicura fioritura in primavera. La pianta comincerà, infatti, a mostrare fiori di incredibile bellezza, a forma di campana dai colori tenui quali rosa e bianche. Nella pianta adulta, quei fiori matureranno in frutti che a seconda della specie di pianta saranno delle bacche di colore nero, rosso o blu e dal sapore, dalle dimensioni e dagli odori diversi.
La raccolta delle bacche deve avvenire quando esse avranno raggiunto il giusto punto di maturazione in quanto se staccate troppo presto dal fusto esse non svilupperanno quel sapore che le contraddistingue. L’irrigazione deve essere regolare per garantire alla pianta la giuste dosa di acqua giornaliera. È meglio evitare secchezza del terreno, ma allo stesso tempo non esagerare con l’apporto d’acqua. Per mantenere la giusta umidità nel terreno è consigliabile eseguire un’operazione definita “pacciamatura”, ovvero il ricoprire il terreno di fieno, foglie La potatura è necessaria nel periodo primaverile e periodicamente è importante anche utilizzare del fertilizzante per arricchire il terreno di sostanze nutritive che con il tempo vanno a diradarsi facendo risultare il terreno povero.
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