Ortica

In molti casi, special modo se si ha l’opportunità di frequentare campi incolti, l’ortica è una di quelle piante di cui si viene a conoscenza per diretta esperienza. Un’esperienza alquanto pruriginosa dato che l’avere peli urticanti che scatenano un’irresistibile prurito è una delle caratteristiche primarie dell’ortica.

Linneo la battezzò con il nome di Urtica dioica, proprio per il fatto che possiede peli “brucianti”, mentre dioica indica il fatto che esistono due piante, una maschile e una femminile.

All’estero ha nomi che poco o niente si assomigliano con quello italiano. Ortie in Francia, stinging (pungente) nettle in Gran Bretagna, grosse brennessel in Germania, mentre ortiga mayor in Spagna.

Nelle singole regioni italiane, poi, viene appellata con i più strani nomi, anche se riconducono quasi sempre per assonanza fonetica ad ortica; altre nomi invece sono del tutto forvianti come ad esempio canape della Svezia, ... continua


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      L’ortica è una pianta erbacea perenne e come tale raramente supera il metro di altezza. Fa parte della famiglia delle Urticacee. Come suggerisce il nome latino, è una pianta dioica, cioè i fiori femminili e i fiori maschili sono portati da due piante separate.

      Il fusto ramificato ha una particolare colorazione giallastra e sono presenti numerosi e delicati peli ghiandolari silicizzati urticanti. Ciò significa che la sostanza urticante è prodotta da una ghiandola e contenuta nel pelo le cui pareti sono state ricoperte di silice in modo tale che si spezzino a contatto, anziché piegarsi. Una volta infilzati nella pelle umana, un seppur piccolo movimento li fa spezzare, liberando le sostanze urticanti che scatenano il prurito.

      Le grandi foglie sono opposte e con margine dentellato. Hanno forma ovale e si inseriscono nei rami per mezzo del picciolo. Anch’esse sono rivestite dai peli urticanti silicizzati.

      I fiori, come già detto, si trovano su due piante diverse. Sono comunque entrambi formati da cinque elementi (pentameri), di colore verde, raccolti in glomeruli che formano delle infiorescenze a spiga pendente.

      Il frutto è un achenio molto piccolo con un albume particolarmente carnoso.Pianta di origine Euroasiatica, si trova largamente diffusa in tutto il mondo, anche se le sottospecie differiscono da continente a continente. Si trova facilmente allo stato selvatico nei campi incolti o lungo le strade di campagna, ai margini dei fossati o dei vecchi muri a secco, sia che si trovino in pianura o in montagna.

      Uno degli usi più comune che se ne fatto nei tempi è quello di nutrimento per il bestiame, ma anche per l’uomo nei periodi di carestie.

      Il fatto di provocare irritazione alla pelle veniva visto come principale rimedio per curare le paralisi e gli stati comatosi, con evidenti scarsi risultati.

      Durante le epidemie di tifo e colera, anche l’ortica, come tante altre piante, fu utilizza contro queste malattie.

      Caterina Sforza consigliava di masticare l’ortica con un po’ di sale per poi spalmare il miscuglio sulle mani screpolate.

      I medici del 1600 invece usavano l’ortica come pianta emostatica contro le epistassi e metrorragie.

      È una pianta utilizzata nella sua interezza. Si sfruttano infatti il fusto, le foglie, i fiori e i semi. Sia allo stato fresco che secco, ma la scelta dipende dal tipo di applicazione da effettuare

      La raccolta dello spontaneo avviene con l’ausilio di forbici e guanti, essenziali se non si vogliono delle dolorose irritazioni alle mani.

      In caso di campi coltivati, invece, dato che si raccoglie la pianta nella sua interezza, l’ausilio dei mezzi meccanici taglio e raccolta è un aiuto non da poco per l’operatore. Se si vogliono dividere i fiori dal resto della pianta, poi si fa una separazione in un secondo momento, prima dell’inizio della lavorazione.

      È una pianta ricca di elementi come calcio, magnesio, ferro, zolfo, fosforo, manganese e azoto, che si trovano sotto forma di sali minerali, proteine o amminoacidi essenziali.

      È molto alta la presenza della vitamina C, ma si ritrovano buoni livelli anche di altre vitamine come la B2, C, D e K.

      L’azione urticante è data dalle bioammine, istamina per lo più, contenute nei peli ghiandolari.

      Da non dimenticare la clorofilla e la xantofilla, che vengono usate come coloranti naturali.

      Dai semi invece si estrae un olio particolarmente ricco di acido linoleico, che costituisce fino all’80% del totale.Diuretica

      La presenza dei sali, di acido formico e acetico, conferiscono all’ortica un’importante azione di eliminazione dell’acido urico, tanto che spesso è inserita come pianta principale nelle miscele diuretiche. Utile in caso di calcoli renale o presenza di sabbia o renella.

      Astringente

      Le foglie bollite, usate spesso come insalata, hanno proprietà astringenti, da sfruttare in caso di diarrea cronica.

      Antigottosa

      Nonostante la presenza di proteine e amminoacidi, l’ortica ha il potere di contrastare la presenza della gotta nell’organismo. Questa capacità è possibile grazie all’effetto diuretico, che stimola l’eliminazione dell’acido urico.

      Afrodisiaca

      Strano ma vero, ma l’ortica sta prepotentemente entrando a far parte di preparati afrodisiaci a base di erbe con target maschile. Infatti alcuni studi su questa pianta hanno dimostrato che ha la capacità di innalzare i livelli di testosterone fino a 10 volte rispetto a quelli iniziali.

      Ipertrofia prostatica

      Dei saggi farmacologici (cioè delle prove in laboratorio) hanno evidenziato che gli estratti alcolici di etanolo al 20% risultano avere un’attività positiva sull’ipertrofia prostatica benigna, con una diminuzione dell’accrescimento pari al 51% della crescita indotta.

      Antiforfora

      Non sono pochi e non a caso gli shampoo contenti ortica. La sua azione sul cuoio capelluto ha una notevole valenza nel prevenire la comparsa della forfora.

      Controindicazioni

      Non utilizzare se si è affetti da insufficienza renale o altra patologia a carico dei reni.

      Avvertenze

      Dato il forte potere diuretico, non bisogna esagerare nell’assunzione di questa pianta.

      Può essere considerata doping (come diuretico) in alcuni sport.

      Prodotti in commercio

      In campo erboristico e cosmetico l’ortica dioica è una delle erbe più usate. La ritroviamo inserita in innumerevoli prodotti.

      Costituisce una delle piante d’elite nella composizione di miscele diuretiche (foglie) oppure astringenti, ma in questo caso si usano le sommità fiorite, da utilizzare in infusione o come decotto.

      Creme e shampoo all’ortica invadono gli scafali del reparto cosmetico. Le creme hanno indicazioni per il trattamento delle screpolature, come suggeriva Caterina Sforza, mentre gli shampoo promuovono un effetto antiforfora.

      Sciroppi ed estratti fluidi o secchi sono poco conosciuti ed usati, ma altrettanto validi.

      In campo alimentare ritroviamo alcuni coloranti naturali che possono derivare dall’ortica, e sono E161 (giallo dalle xantofille) e E140 (verde dalla clorofilla)


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