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Come visto, la carenza di potassio è in realtà una condizione rara in assenza di patologie o disturbi collaterali, mentre è più frequente superare le dosi necessarie nell'arco della giornata. Tuttavia, nella maggior parte dei casi anche questo non costituisce un problema, dal momento che i reni sono in grado di smaltire efficacemente le quantità in eccesso. Questo vale soprattutto nel caso di un'alimentazione vegetariana o vegana, che comporta un maggiore quantitativo di potassio rispetto ad una dieta onnivora. Ad ogni modo, vi sono alcune condizioni che possono generare una carenza di potassio: l'assunzione di diuretici, una sudorazione molto intensa e magari legata ad un'attività fisica prolungata possono provocare una carenza, alla quale porre rimedio attraverso integratori specifici. Ad andare maggiormente incontro a carenze sono, quindi, le persone che praticano attività fisica intensa o a livello agonistico. Per riconoscere una eventuale carenza di potassio, si deve prestare attenzione ad alcuni sintomi che possono far da spia, soprattutto se presenti in concomitanza: debolezza, astenia, crampi muscolari, insonnia, stitichezza e ritenzione idrica, battito cardiaco irregolare e insorgenza di edemi possono segnalare un apporto insufficiente di potassio.
Intervenire contro la carenza di potassio è possibile in modo rapido ed efficace su due fronti: da una parte arricchendo la dieta con alimenti che lo contengono in grandi quantità, dall'altro intervenendo tramite l'utilizzo di integratori specifici. Il potassio si trova prevalentemente in alimenti di origine vegetale e questo spiega perché i suoi livelli sono mediamente più elevati nei vegetariani. Per aumentare l'apporto di potassio si possono consumare patate, banane, frutta secca, legumi, frumento, cioccolato fondente, pomodori e cavoli, avocado. Conoscere il contenuto di potassio dei vari alimenti è importante anche per chi, invece, presenta livelli molto alti: in questo caso, infatti, sarà necessario intervenire cercando di limitarne il consumo. Tale regola diventa ancora più stringente per le persone affette da disfunzioni renali: essendo i reni i responsabili dell'eliminazione del potassio in eccesso, un loro affaticamento o un funzionamento scorretto potrebbero rendere più difficile l'eliminazione di questo minerale, provocandone un accumulo dannoso. Questi alimenti possono avere efficacia anche nel breve termine, soprattutto se la carenza di potassio si lega ad un periodo momentaneo, ad esempio dopo un'intensa sessione di attività fisica. In caso di necessità rapida, ad ogni modo, è consigliabile ricorrere direttamente ad un integratore salino, che potrà ripristinare i livelli di potassio e delle altre sostanze minerali in brevissimo tempo.
Gli integratori di potassio sono importanti quando è necessario integrare questo prezioso minerale in tempi brevi, andando a sostituire il più lento accumulo che avviene attraverso le fasi finali della digestione. Gli integratori possono contenere solo potassio, oppure, più frequentemente, essere pensati per coprire l'intera gamma dei sali minerali utili al corretto funzionamento del nostro organismo. Questo tipo di integratore è pensato soprattutto per le persone che svolgono attività fisica e che, attraverso la sudorazione, possono subire perdite rapide di sali minerali, necessitandone la rapida integrazione. Una corretta integrazione è molto importante per evitare che le carenze, protratte nel tempo, portino a problemi anche importanti, come l'insufficienza renale. Tuttavia, è importante anche non sovraccaricare di lavoro i reni attraverso un'integrazione eccessiva: per questa ragione è bene farsi consigliare dal proprio medico riguardo le modalità e le quantità di assunzione, in linea con il proprio stile di vita o con il tipo di allenamento.
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