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L’arginina fa parte della categoria degli amminoacidi essenziali , assieme alla prolina, alla glicina, alla taurina e altri ancora. L’arginina è fondamentale nell’organismo in quanto contribuisce al mantenimento dell’omeostasi. Per la precisione, l’arginina è un amminoacido essenziale nella prima fase della vita, ovvero fino all’età adolescenziali, intorno ai 15 anni. Successivamente non è più compreso in questa categoria. Su questo passaggio da una categoria all’altra la letteratura presenta delle teorie contrastanti. Nei primi anni di vita, l’arginina è un amminoacido essenziale. In questa fase, l’organismo dei bambini non è capace di sintetizzare quantità sufficienti d quest’amminoacido probabilmente perché esso entra in gioco nella produzione dell’ormone della crescita. Una volta terminata la fase di crescita, invece, la quantità di arginina prodotta è sufficiente. Tutti i casi in cui l’amminoacido in questione è presente nell’organismo in quantità minimali e non sufficienti sono legati a delle cause ben precise, ovvero a delle condizione o patologie che ne impediscono o rallentano la produzione. Le possibili cause di un deficit di arginina sono legati, ad esempio, a dei regimi alimentari privi di alcune sostanze come quello vegano o vegetariano. Ma altri fattori che comportano una carenza di arginina sono lo stress, forti traumi psicologici e altre patologie.
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Quando il nostro copre sviluppa delle carenze di amminoacidi, vitamine o qualsiasi altre particelle, esso reagisce con dei sintomi, ovvero dei segni che mostrano, per l’appunto che vi è un “problema interno” da risolvere. Davanti a questi segni, è necessario rivolgersi immediatamente a un medico specialista o, in un primo momento, al proprio medico curante. Se il professionista riconosce una carenza di arginina sarà tenuto a prescrivere una cura o una terapia. L’integrazione di questo amminoacido può avvenire sia agendo in maniera naturale, ovvero seguendo un’alimentazione sana, integrando tutti gli alimenti ricchi di arginina, oppure assumendo degli integratori in capsule o polvere. Anche gli amminoacidi, come le vitamine e altre particelle presenti nel nostro corpo, possono essere assunti, infatti, attraverso l’alimentazione, ovvero frutta, verdura, cereali, carni e altri alimenti. In particolare, l’arginina è contenuta in numerosi alimenti per cui sarà alquanto semplice riorganizzare la propria dieta aumentando l’apporto di arginina. L’arginina può essere assunta mangiando noci, arachidi, soia, nocciole e mandorle, lenticchie, carne di tacchino, ceci, gamberi, aragoste, alici, carne di maiale e tanti altri alimenti di facile reperimento.
L’arginina è un amminoacido di grande importanza in quanto svolge numerose funzioni utili per l’organismo. Prima di tutto, grazie all’arginina è possibile ripulire il proprio organismo. Questa sua azione detossicante agisce eliminando l’accumulo di ammoniaca derivante dal lavoro muscolare. Non a caso l’arginina è consigliata a chi fa molta attività fisica, soprattutto in quelle attività che si basano sulla resistenza. L’arginina è un amminoacido dalle funzioni numerosissime e per questo motivo è al centro di numerosi studi volti a precisarne le funzioni e a conoscere al meglio il suo funzionamento. Una delle sue funzioni fondamentali, oltre a quella detossicante, è quella vaso dilatante, inoltre riduce la pressione arteriosa. Quest’ultima funzione ha fatto si che numerosi studi ponessero l’arginina come ideale per la cura e il trattamento di malattie quali l’arterosclerosi, l’ipercolesterolemia, l’angina pectoris e l’ipertensione. L’arginina, inoltre, interviene anche nel processo di costruzione degli altri amminoacidi e del glucosio.
Il fabbisogno di arginina si stima essere intorno ai 0,5 g per ogni 10 chilogrammi di peso corporeo. L’assunzione di questo amminoacido, però, è sconsigliato a tutti coloro che presentano forme di allergia agli alimenti molto proteici o da coloro che presentano alcune patologie alle ossa o herpes. Anche chi presenta problemi mentali dovrebbe usare con moderazione questo amminoacido. L’arginina può interferire con l’azione di altri farmaci per cui è bene evitare di assumere integratori in contemporanea a terapie a base di ibuprofene e altri principi attivi di cui il proprio medico curante dovrà fare menzione.
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