Ematoma

Ematoma

La formazione degli ematomi è dovuta a dei traumi a carico dei tessuti sottostanti l’epidermide. In modo particolare vengono a crearsi quando il trauma è abbastanza forte da provocare la rottura dei vasi sanguigni sottostanti. Questa rottura porta al rilascio di sangue al di fuori dei vasi, in pratica una emorragia, anche se in scala notevolmente limitata sia in quantità che in durata. La fuoriuscita del sangue dal suo normale percorso determina un suo accumulo tra i tessuti circostanti, dove normalmente non dovrebbe esserci. A questo punto intervengono le piastrine e altri complessi a limitare sia la fuoriuscita, sia il diffondersi del sangue, che viene cosi coagulato.

Possono verificarsi in varie zone del corpo da cui poi prendono il nome, come ematoma del cervello, ematoma epidurale, ematoma subdurale, ematoma subaracnoideo, ematoma subgaleale.

Altri tipi di ematoma, meno gravi sono l’ematoma perianale, ematoma da ferita chirurgica, ematoma ungueale. Poi c’è quello “comune” che qui andremmo a trattare, l’ematoma sottocutaneo, ovvero sotto la pelle, il cosiddetto livido.

Tutti quanti, sia da grandi ma ancor più spesso da piccoli, si sono procurati degli ematomi a causa di cadute o colpi ricevuti sul corpo. Piccoli o grandi, neri o violacei sono quasi sempre dolorosi e sempre e comunque dei brutti segni antiestetici.

Gli ematomi sono definiti anche come lividi oppure, meno diffusamente, come ecchimosi, ma qualunque sia il nome che gli attribuiamo, essi si mostrano sulla superficie della pelle come una macchia scura, che a seconda del tempo va dal rosso al giallo, passando per il blu-violaceo.

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Durata dell’ematoma

L’ematoma non è una qualcosa di grave e preoccupante. È per lo più fastidioso e leggermente doloroso. La preoccupazione maggiore quando se lo si procura, una volta escluse complicazioni maggiori a seconda del tipo di trauma che lo ha provocato, è quella di quanto tempo ci vorrà prima che scompaia.

Il tempo di guarigione da un livido varia a seconda della quantità di sangue che crea l’ematoma, ma anche da come l’organismo riesce a trattare il problema. Per determinare il tempo per la scomparsa, o per sapere da quanto tempi se lo si è procurato, ci viene in aiuto proprio il colore dell’ematoma.

Dopo alcune ore, in alcuni persone molto sensibili anche dopo solo alcuni minuti, il sangue fa immediatamente la sua comparsa sottopelle dando una colorazione rossastra alla zona. Quando comincia a rapprendersi, uno o due giorni dopo l’accaduto, il colore vira ad una tonalità tra il blu e il viola, tanto che spesso si riferisce con il termine bluastro o violaceo. A volte è talmente inteso che appare nero. Passati cinque o dieci giorni, assume il colore peggiore, diventando giallo itterico, tanto che la parte in questione sembra essere sporca.

Finalmente dopo altri 10 giorni il livido scompare, o almeno dovrebbe se tutto è proceduto nella condizioni fisiologiche normali.


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Cosa fare

Appena si subisce un colpo, una contusione, la prima cosa da fare è quello di porre sopra la zona colpita del ghiaccio, proprio per evitare che si formi l’ematoma, o almeno limitarne l’estensione e per evitare il rigonfiamento. Il ghiaccio non deve essere posto a diretto contatto della pelle, altrimenti avrebbe una azione negativa, va infatti posto nell’apposita borsa da ghiaccio o in mancanza di questa va avvolto in una pezza o una maglietta in caso non si avesse nulla di più adatto. Se infatti si pone il ghiaccio a diretto contatto con la pelle, questa verrebbe bruciata dall’estremo freddo sprigionato e potrebbe pure attaccarsi, cosi come quando lasciamo la lingua un po’ più a lungo a contatto con un ghiacciolo e dopo viene “tirata” perché si è “incollata” ad esso.

Abbassare la temperatura della zona fa si che i vasi sanguigni si restringano, capillari compresi, e cosi facendo la fuoriuscita del sangue è decisamente minore, e di conseguenza anche la formazione dell’ematoma sarà notevolmente ridotta.


Rimedi erboristici

Per combattere gli ematomi, ma anche il dolore e l’infiammazione causati dal trauma, si possono sfruttare le efficaci proprietà dell’Arnica di montagna. L’arnica è ormai da anni usata per la fabbricazione di farmaci, soprattutto pomate, per tale scopo. Il suo utilizzo, che può avvenire anche attraverso impiastri fatti in casa direttamente con i fiori freschi, aiuta notevolmente l’organismo a ridurre i giorni di guarigione.

Un’altra pianta che si può aggiungere nelle preparazione del cataplasma, o che può essere inserita nella composizione della pomata, è l’ippocastano. I semi di questa pianta sono ricchi di escina ed esculide, due molecole che hanno rispettivamente la capacità di proteggere e rinforzare i vasi sanguigni, capillari compresi, e di drenare l’accumulo di liquido degli edemi, che spesso accompagnano gli ematomi.

Se si preferiscono le tisane, invece, è consigliabile prepararsi un infuso di acerola e mirtillo nero, ma se si gradisce si possono aggiungere altri tipi di frutti di bosco, soprattutto per smorzare l’acidulità data dall’acerola.




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