Il miele è una sostanza zuccherina e naturale caratterizzata da una miscela di nettare e melata. Il nettare, come ben si sa, è una sostanza secreta da alcuni fiori, mentre la melata è la secrezione di alcuni insetti. La sintesi e la lavorazione di queste due sostanze avviene a opera delle api, mentre l’estrazione dalle celle dei favi è opera dell’apicoltore, che utilizza la tecnica della centrifugazione. La produzione del miele è un’attività estremamente interessante ed affascinante che ha origini alquanto antiche e che si regge su molte tradizioni. Se la sintesi del miele partendo dal nettare dei fiori e dalla melata è un’operazione compiuta naturalmente dalle api, tutto ciò che concerne la lavorazione seguente è effettuato dall’uomo. La produzione del miele dunque è quel processo che inizia con l’intervento dell’uomo. Si parte da una sostanza grezza, prodotta appunto dalle api, per poi passare al prodotto finito e rifinito che è quello che si acquista nei negozi, nei supermercati o presso i produttori. La produzione del miele segue delle fasi ben precise che constano di operazioni da eseguire con la più grande attenzione per non pregiudicare la qualità del prodotto. La prima fase consiste nell’estrazione dai melari, poi si passa allo stoccaggio dei melari, la disopercolatura, la smielatura, filtraggio, decantazione, schiumatura, cristallizazione e invasettamento.
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Nella prima fase, ovvero quella dell’estrazione dei melari, l’apicoltore deve estrarre il miele che è conservato dalle api dei favi dei melari. Per questa operazione di utilizza uno strumento chiamato soffiatore che aiuterà l’apicoltore a spostare le api dal melario, il quale verrà portato in laboratorio per l’estrazione del miele. Si tratta dell’operazione di stoccaggio dei melari. I favi dei melari contengono il miele, ma spesso si forma una sorta di tappo di cera che non fa fuoriuscire la sostanza. Nella fase della disopercolatura di elimina il tappo per far fluire il miele. Nell’operazione della smielatura, i favi vengono inseriti in un macchinario che attraverso la forza centrifuga, estrapola il miele. Il macchinario è detto, appunto, smielatore, e consente al miele di essere versato nei maturatori. Compiuta questa operazione, vi è quella del filtraggio. Nei maturatori sono presenti dei filtri che ripuliscono il miele da tutte le impurità naturali che esso presenta. I filtri, infatti, isolano il miele da resti di cera, dalle api stesse che possono essere rimaste intrappolate e di qualsiasi altro materiale solido. La fase della decantazione consiste nell’eliminazione dell’aria accumulata dal miele nella fase precedente della smielatura. La decantazione porta alla produzione di schiuma in seguito, appunto, alla fuoriuscita dell’aria. Durante la schiumatura, poi, vi è l’eliminazione anche della schiuma prodotta nel momento della decantazione.
Infine vi è la cristallizzazione guidata che consiste nel rendere il miele più denso e più indicato per la vendita. Questo processo può avvenire in due maniere diverse: con il rimpicciolimento dei cristalli o con l’aggiunta di miele starter con cristalli fini. La fase finale è quella dell’invasettamento che consiste, come suggerisce il nome stesso, nella fase in cui il miele appena lavorato viene versato nei contenitori in cui saranno venduti. In genere, si tratta di vasetti di vetro, meglio se con vetro trasparente. Una volta che il miele è stato lavorato e stoccato, è pronto per essere venduto. Sono diversi i canali di vendita. Si va dal classico supermercato, ai negozi biologici fino ai produttori stessi che, nelle loro aziende di produzione, presentano uno spazio dedicato alla vendita del miele prodotto. Esistono diversi tipi di qualità di miele che sono il risultato di processi di lavorazioni differenti. La scelta è davvero molto ampia e deve essere effettuata in base al proprio gusto e alle proprie esigenze.
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