Parietaria - Parietaria officinalis

Caratteristiche della pianta

La parietaria è una pianta dal doppio aspetto dal punto di vista della sua interazione con l’uomo. Se da un lato è una pianta officinale a pieno titolo, e quindi utile per alleviare piccoli acciacchi, dall’altro risulta essere una delle maggior responsabili delle allergie primaverili dovute ai pollini. E la sua diffusione sui vecchi muri di calce (da cui parete – parietaria) e nei giardini non aiuta certamente a tenere sotto controllo le allergie.

La Parietaria officinalis L. è conosciuta con il nome di erba vetriola, muraiola, erba vento, erba spacca pietra, ma anche come calataria, canigea, erba caighea, pan cucet, cadraja, jerva murana.

Anche in inglese il suo nome fa riferimento alle sue spiccate doti di arrampicatrice di muri, pellitory of the wall. Meno fantasiosi i francesi e gli spagnoli che la chiamano rispettivamente parietaire e parietaria. Sempre difficile per noi i nomi tedeschi, aufrechtes glaskraut, cioè erba vetro verticale…

Quello datogli da Linneo è il nome botanico accettato a livello internazionale, ma la parietale è stata ribattezzata anche come Parietaria diffusa Mert e Koch, i quali la scambiarono per un’altra specie.

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Coltivazione e origine

Originaria dell’Europa, si è pressoché diffusa ovunque, andando a colonizzare anche le macerie derivanti da muri in rovina, pareti di castelli, ma anche terreni pietrosi e margini delle strade.

Nonostante sia una pianta che cresce con facilità tra i muri, dando adito alla sua noncuranza per il terreno in cui si depositano i semi, la parietaria è comunque una pianta con le sue esigenze. La caratteristica per cui tutti la conoscono indica solamente una sua adattabilità non comune, non certo disinteresse per terreni calcarei, ricchi di azoto e soprattutto ombreggiati. Questo è il substrato dove, se riesce ad arrivare, cresce facendo esplodere tutte le sue potenzialità.

Bisogna però che non abbia altre piante a contendergli lo spazio vitale, altrimenti soccombe con una certa facilità (ed ecco perché la ritroviamo in posti spartani come tra i muri e macerie).

La propagazione per seme ha una facilità di riuscita molto alta se effettuata in semenzaio dove si può controllare la sua crescita. In campo, bisogna prestare particolare cura all’eliminazione delle malerbe che le portano via spazio.

Per le coltivazioni a scopo industriale è invece più indicato prelevare delle tale dalle piante madri migliori, in modo da avere poi un prodotto sicuro e certo nella sua composizione.

In ogni caso, bisogna innaffiare le piante per poter consentire una rapida vegetazione, che a volte permette anche un secondo taglio.

Parti utilizzate

Viene utilizzata tutta la pianta, con l’unica esclusione della radice.

tecniche di raccolta

La raccolta in campo può avvenire tranquillamente con i macchinari come le falciatrici automatizzate, dato che non bisogna selezionare la parte da prelevare, se si esclude la radice, che comunque rimane interrata.


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Proprietà e uso nella storia

Si hanno scarse e scarne notizie sul suo utilizzo nell’arco dei secoli.

Si cercava di drenare l’accumulo di liquido pleurico, tipico delle pleuriti, con il suo potere diuretico. Ovvio dire che i risultati non erano minimamente vicini a quelli voluti.

Mentre era più legittimamente usata per eliminare i calcoli renali. Quest’uso fortuito deriva dal fatto che notando come sgretolava i muri, da cui spaccapietre, potesse “spaccare” anche le pietre nei reni.

Sotto forma di cataplasmo o di unguento si spargeva sulle emorroidi perché ne lenisse il dolore e il gonfiore.

Più spesso usata come strumento di pulizia per bottiglie e fiaschi (come accadeva per l’equiseto) da cui il nome di erba vetriola.

descrizione dei principi attivi

E’ una delle poche piante la cui azione è dovuta alla presenza all’elevata presenta di elementi chimici. È infatti ricca di nitrati e soprattutto di solfati di potassio.

Presenti anche zolfo, mucillagini e nitrato di calcio.

Seppur presenti, le mucillagini, i tannini e i flavonoidi, non sembrano ricoprire ruoli attivi nella azione benefica della pianta.


Parietaria: Benefici e avvertenze

Diuretica

Molto buona è l’azione che esplica a livello renale. Gli abbondanti sali di potassio permettono un lavoro più proficuo da parte dei reni, che si esplica in una maggiore diuresi. Nonostante sia la sua proprietà principale e possa essere di aiuto nell’eliminazione di calcoli o renella, parietaria non rientra tra le piante più ricercate per aumentare l’eliminazione dei liquidi.

Prodotti in commercio

La pianta dovrebbe essere venduta fresca perché il suo infusa possa massimizzare gli effetti, ma data la deperibilità è difficile ritrovarla in vendita.

Problematiche che non si ritrovano invece nel succo di pianta fresca, che con le opportune lavorazioni ha una durata maggiore e quindi più facilmente reperibile in commercio. Da preferire quello contenuto nelle bottiglie di vetro scuro o cartoni di alluminio, a quello nei contenitori chiari e trasparenti, in quanto i raggi solari potrebbero destabilizzare la qualità del prodotto.

Controindicazioni

Non assumere in presenza di edemi da insufficienza renale o cardiaca.

Avvertenze

È opportuno che chi è allergico alla parietale o più in generale soffra di allergie da urticaceae si astenga dal suo consumo.


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