Centocchio - Stellaria media

Caratteristiche della pianta

La Stellaria media Vill., catalogata anche come Alsine media L., è una piccola pianta biennale, di portamento erbaceo, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. È sì una pianta strisciante, ma spesso può riuscire a raggiungere gli 80 cm di altezza.

Comunemente in inglese è chiamata chickweed (che significa erba per galline), che corrisponde ai nostri nomi comuni di morso di gallina, gallinella o anche beccagallina. In entrambe le tradizioni si ha lo stesso significato perché si è notato che questi pennuti ne sono ghiottissime. In alcuni casi si è osservato che una dieta ricca di centocchio, tenda ad far assumere alle oche e alle galline una più spiccata propensione all’imbocco dei pulcini di quanto non abbiano in naturalmente.

Altri due comuni nomi italiani utilizzati per il centocchio sono erba paperina, o più semplicemente paperina, morsellina.

Il suo nome deriva dall’elegante disposizione dei suoi cinque petali, i quali sono liberi ma profondamente bifidi, cioè divisi in due parti fin quasi alla base tanto da sembrare due petali anziché uno. Di colore completamente bianco, i fiori sono ermafroditi e attinomorfi.

I fiori sono dialipetali, ermafroditi e attinomorfi. La loro lunghezza è pari a quella dei sepali o po meno, circa i 2/3.

Una caratteristica di questi fiori è che i petali durante la notte, o in caso di cattivo tempo, si chiudono; per poi riaprirsi con il sole e il ritorno del tepore. Fioritura per tutto l’anno, da gennaio a dicembre.

I fiori sono raccolti in una infiorescenza cimosa bipara, ovvero formata da due rami fioriferi opposti e uno centrale più breve, che normalmente si trova all'apice della ramosità. Non di rado capita che un singolo fiore si sviluppi all’ascella delle brattee.

Il fusto, sdraiato o strisciante, è di colore rossastro e presenta, anche sui numerosi rami, due file opposte di peli. Se i nodi del fusto vengono strettamente a contatto con il terreno, possono dare origine a delle radici avventizie, moltiplicando cosi la pianta per propaggine.

Le foglie sono di forma ovata o ellitica, tendenzialmente cuoriforme con una basa arrotondata mentre l’apice rimane appuntito. Hanno margine intero e sono glabre. Il picciolo è presente solamente nelle foglie basali e scompare in quelle superiori, che rimangono così sessili.

La loro disposizione lungo il fusto e i rami è opposta.

La lunga radice di tipo fittonante è sottile e pelosa.

Il frutto consiste in una capsula uniloculare ovale e biancastra, che a maturità si apre in sei spicchi (deiscente) per far uscire i semi. Questi ultimi sono reniformi, rossicci, con quattro file di piccole protuberanze, che gli donano una certa ruvidità.

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Coltivazione e origine

È una pianta che cresce sui terreni che tendono all’alcalinità e, se trova le condizioni ideali, grazie al suo rapido sviluppo diviene addirittura infestante, come nelle culture sarchiare o ruderali.

La sua fioritura avviene per tutto l’anno sia che si trovi in pianura sia che sia in montagna, fino ai 1.600 metri.

Non presenta difficoltà di coltivazioni, né in giardino né in vaso.

L’ideale è sistemarlo in una zona ombreggiante e innaffiarlo sempre in modo da mantenere il terreno sempre umido e fresco. Evitare le zone molto fredde, quelle che scendono al di sotto dello zero in modo particolare. Soffrendo il freddo, potrebbe arrestare la sua crescita, se non morire.

Si moltiplica per seme, anche se il fusto a contatto con il terreno può emettere delle radici.

Parti utilizzate

L’intera pianta costituisce la droga. Essa va raccolta tra aprile e ottobre, ma prima di portela utilizzare va prima essiccata al sole.

Tecniche di raccolta

La raccolta avviene a mano nelle zone in cui nasce spontanea.


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Proprietà e uso nella storia

Sono poche le notizie dell’uso del centocchio, sebbene sia stata una pianta parecchio diffusa nei paesi rurali. È riportato che le vecchie comari di un tempo erano solite suggerire l’acqua di centocchio come rimedio contro l’obesità. Si narra anche che un impiastro di beccagallina racchiuso in una mussola (benda di tessuto finissimo di cotone, di seta o di lana), sia stato un rimedio sicuro per un carbonchio (difficile a credersi anche perché non supportato scientificamente). Rimedio che oggi sappiamo essere del tutto inutile.

Scontato il suo utilizzo come mangime per gallinacei dal quale trae i suoi nomi comuni nelle varie lingue europee.

La presenza di una saponina glucosidica, di sali alcalini e tannininon la rendono molto appettibile per noi, ma forse risultano gustosi al palato delle galline… tannino. Sebbene il gusto non sia dei più invitanti, la massiccia presenza di vitamine sia del gruppo B che la vitamina C, rendono la pianta interessante anche dal punto di vista immuno rafforzattivo, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione invernale.

Ultimamente sono stati isolati anche triterpeni di nuova scoperta, le cui indagini fitichimiche sono ancora in fase di ultimazione, ma non dovrebbero avere effetti avversi dato che questa pianta viene impiegata da molti anni.


Centocchio: Benefici ed avvertenze

Alla pianta si ascrivono proprietà astringente, diaforetica, diuretica, topico-vulneraria.

Ottima per depurare la pelle sia da prurito, eczemi, foruncoli o vaginiti. Gli impacchi vengono posti sulle parti irritate, risultando lenitivi e rinfrescanti.

La presenza delle saponine fanno si che abbia delle proprietà espettoranti, stimolando la secrezione di muco bronchiale fluido e prevenendo la tosse. Cosi agisce in caso di bronchiti.

Risultati positivi contro le infiammazioni e le ulcere si hanno avuto con i cataplasmi di foglie fresche.

Un bagno caldo in cui è stato versato del succo di bacca gallina o l’acqua in cui è stata distillata è un buon aiuto per sciogliere i “nervi accavallati”, ovvero leggere contratture muscolari, rendendoli nuovamente rilassati.

Recentemente sono state scoperte due nuove molecole, che hanno mostrato una forte attività inibitoria contro funghi fitopatogeni e oomiceti. Questo apre la strada per la creazione di nuovi prodotti biologici antifungini.

Prodotti in commercio

In commercio troviamo bustine per infuso ma anche tinture.

Per quanto poco diffuse, le lavande, il succo integrale di pianta o le soluzioni acquose, sono le più richieste.

Controindicazioni

È stata appurata la presenza di nitrati, la cui quantità varia a seconda del modo in cui è cresciuta la pianta. Per il fatto che i nitrati possono essere responsabili di aborti o difetti di nascita, si sconsiglia l’assunzione alle donne in stato di gravidanza o in sospetto di esserlo.

Avvertenze

Piccoli rischi di avvelenamento da parte dei nitrati, ne sconsigliano l’uso durante l’allattamento e in soggetti troppo piccoli come i bambini.


  • centocchio Il Centocchio è una piccola pianta appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Il suo nome scientifico è Stellaria
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