Anice stellato

Generalità e caratteristiche della pianta

L’Anice stellato prende questo nome dalla forma della sua infruttescenza che ha per l’appunto la forma di una stella che può avere da otto a dodici punte. Oltre che con questo nome è conosciuto anche come Badiana della Cina, traduzione simile si ha anche in inglese, Chinese anice o Star anise, francese, Anis etoile o Badiane, e spagnolo con Anis de la China o Anis estrellado. Sternanis in tedesco.

Il suo nome botanico è Illicium stellatum L. o Illicium verum H. (Hooker) che deriva dal latino illicere, cioè allettare (per l’intenso profumo dei suoi frutti) e verum, cioè vero.

Fa parte della famiglia delle Illiciaceae o Magnoliacee, che comprende piante di origine esotiche .

È una pianta legnosa, con la corteccia bianco-grigiastra, che si può presentare sotto forma di arbusto, ma la maggior parte delle volte è un albero, di diversi metri di altezza; caratteristica di questa pianta è la forma che prende durante l’accrescimento: a piramide.

Le foglie sono semplici ed isolate con forma ovalo-lanceolate; lucide e persistenti, ne fanno un albero sempreverde.

All’ascella delle foglie crescono i fiori di colore bianco-gialli oppure rosati. Il perianzio è a composto da 15 pezzi inseriti a spirale. Gli stami sono numerosi, mentre i carpelli sono 8-12. Questi una volta avvenuta la fecondazione daranno origine ai follicoli, ognuno dei quali conterrà un solo seme, del frutto a forma stellata.

I follicoli del frutto sono duri e rugosi, di colore rossastro e a forma di carena di nave. Nel loro mesocarpo sono contenute le molecole odorose e dal gusto di anice.

I semi al contrario sono insapori ed inodori. La loro forma è ovoidale, sono lisci e di colore marron chiaro. Non hanno alcuna appendice acuminata o uncino come invece ha il velenoso anice del Giappone, con il quale si tendono a confondere (ed ad usare nelle sofisticazioni. Per questo è pressoché imperativo utilizzare solamente materiale di provenienza certa).

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Tecniche di coltivazione e raccolta

piante medicinali - anice stellato Originario del sudest asiatico, più precisamente del sud della Cina e del settentrione del Vietnam. Questa pianta è stata da sempre diffusa in Estremo Oriente, India, Giappone compresi, mentre in Europa è stata introdotta nel VI secolo, soprattutto per opera degli inglesi.

La coltivazione dell’anice stella è ancora molto diffusa nei paesi di origine. Oggi anche lo si coltiva anche in Europa, dove una esposizione al sole o anche in ombra parziale fa si che cresca rigoglioso. Il terreno deve essere acidofilo e ricco di humus. Bisogna innaffiarlo spesso affinché il terreno rimanga umido, ma senza esagerare per non creare dei ristagni idrici; in tal caso un buon drenaggio aiuta.

La tecnica di raccolta è molto simile a quella che avviene da noi per la raccolta delle olive.

Una volta che i frutti sono maturi, si stende un telo che abbia una trama abbastanza fitta da non far passare le “stelle”. Dopodichè di battono le fronde dell’albero per far si che i frutti maturi caschino a terra, da dove poi verranno raccolti.

In questo processo, molti semi vengono persi poiché le carene che li contengono si aprono a maturazione. Comunque si procede ad un esame visivo ed ad un intervento manuale se ci fosse bisogno.

Infine si lasciano asciugare all’aria, ma al riparo dal contatto diretto con i raggi solari che potrebbero alterarne la qualità.

La droga di questa pianta sono i frutti a forma di stella che erroneamente si tende a chiamare semi. In realtà i semi veri e propri si scartano perché sono senza odore o sapore.


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    Proprietà e benefici

    anice stellato - piante officinaliUtilizzato da sempre in Cina e in Giappone, luoghi dove è sacro, l’anice stellato veniva bruciato davanti alla pagode sin dai tempi della Dinastia imperiale cinese Sung (960-1279).

    Da sempre usato come aromatizzante, al posto dell’anice, ma anche come eupeptico e digestivo.

    In medicina popolare è usato come galattagogo, ma l’intensità del suo aroma (oltre alla possibile tossicità per il neonato) può essere trasferito al latte e non essere gradito al neonato, per cui oggi se ne sconsiglia l’uso per tale impiego

    L’aroma dei frutti è dovuto alla presenza di olio essenziale contenuto nel mesocarpo (cioè nella parte interna) delle carene che compongono il frutto.

    Per composizione, proprietà e usi è spesso usato in vece di quello di anice nostrano, ma ne differisce per odore e sapore.

    L’estrazione in corrente di vapore dà una resa del 5-8%, decisamente non poco, e l’olio essenziale che se ne estrae è ricco di trans-anetolo (può arrivare al 90% del totale). Gli altri componenti sono fellandrene, limonane, cineolo estrapolo e metilcarvicolo (derivato dell’anetolo).

    Eupeptico stomachico

    Come l’anice nostrano, anche quello stellato presenta capacità eupetico-digestive interessanti, che trovano applicazione proprio nelle preparazioni che aiutano la digestione.

    carminativo

    L’anice stellato ha la capacità di eliminare i gas che si formano nello stomaco e nell’intestino. Qui impedisce anche le fermentazioni intestinali che creano i gas.

    Bronco secretolitico

    Usato nelle flogosi delle mucose delle vie respiratorie risulta essere un ottimo secretolitico del muco, facilitandone cosi l’eliminazione e aiutando la respirazione.

    Spasmolitico

    Nel tratto gastroenterico, riesce a svolgere anche una azione spasmolitica sulla muscolatura, riportando l’armonia nelle contrazioni e quindi riuscendo a stimolare la peristalsi nei casi atonie intestinali.


    Anice stellato: Prodotti e avvertenze

    In commercio si trovano flaconi di olio essenziale, da conservare al riparo dalla lucee che potrebbe alterare la composizione.

    Per lo più però sono usate compresse, capsule e polveri in associazione ad altre erbe, destinate ad un problema specifico

    Controindicazioni e avvertenze

    Non superare le dosi consigliate.

    Evitare l’uso in stato di gravidanza o di allattamento in quanto l’anetolo si potrebbe trasferire al neonato creando problemi di tossicità (essendo piccolo e senza difese immunitarie, anche piccole dosi che ad un adulto non fanno male, potrebbero essere dannose al neonato).

    Bisogna prestare attenzione a non confonderla con l’anice stellato giapponese (Illicium religiosum o shikimi, volgarmente detto anice stellato bastardo) che è altamente tossica. I semi sono molto simili, ma quelli dell’anice stellato giapponese sono più piccoli, tondeggianti e presentano un uncino, assente nei semi dell’anice vero.

    Ad alti dosaggi risulta essere uno stupefacente e un veleno nervino.



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